I Bufo bufo migrano in anticipo, si cercano volontari

SUL LAGO DI ENDINE. Con le temperature primaverili e le piogge della prima decade di febbraio, il fenomeno è già cominciato: volontari cercansi.

Le piogge e le temperature di metà marzo sono da sempre i segnali che i Bufo bufo aspettano per la loro migrazione riproduttiva, che va dalle tane nei boschi verso il lago d’Endine e ritorno. Ma quest’anno un nutrito contingente è partito prima, sfruttando le piogge della prima decade di febbraio. E nei giorni scorsi diversi rospi sono rimasti schiacciati sotto le ruote delle auto in transito lungo la Provinciale 76. «Purtroppo era impossibile organizzare un’operazione di salvataggio per quelle sere e ci sono stati degli investimenti – spiega Luca Valetti, tecnico della Comunità montana dei Laghi e principale coordinatore della campagna a tutela di rospi e anfibi in migrazione nella zona del lago d’Endine –. Non è facile stabilire quanti Bufo bufo si siamo mossi, ma posso dire che sono stati abbastanza numerosi, alcune centinaia. Li hanno avvistati anche a Ranzanico, il che di solito accade solo quando le condizioni sono veramente favorevoli».

Pur abbastanza raro (così negli ultimi tempi), il fenomeno di un flusso anticipato di migratori non è comunque inedito nella zona del lago: «Episodi consistenti erano stati segnalati, riferisce Valetti, anche negli Anni ’90». Tuttavia non si è trattato che di una piccola avanguardia. Il grosso dell’esodo deve ancora venire. Le centinaia di anfibi usciti dalle tane sotto la pioggia sono soltanto una sparuta pattuglia se rapportati all’insieme degli esemplari coinvolti stagionalmente nella migrazione: 22.368 Bufo bufo censiti in discesa e 17.868 in risalita l’anno scorso, più alcune migliaia di rane, soprattutto di lataste, dalmatina e verde. Così, per impedire una morìa, il 4 marzo la Comunità montana comincerà a disporre come di consueto le barriere in tre settori lungo la Provinciale 76 tra Monasterolo ed Endine. Poi nel giro di qualche giorno o settimana, a seconda del meteo, partirà la vera e propria campagna di salvataggio organizzata con il supporto delle Guardie ecologiche volontarie bergamasche e lombarde. «La prima settimana la gestiremo noi con le Gev – conclude Valetti –. In un secondo momento, intorno al 10 marzo se le condizioni saranno favorevoli, potremo aprire la campagna a tutti gli altri volontari».

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