Maltrattamenti alla ex, condannato a 3 anni e 8 mesi. È in cella per lo stesso reato, vittima la nuova compagna

BORGO DI TERZO. Gli episodi contestati risalgono al 2019, il 43enne è stato condannato anche per mancato versamento degli alimenti. Da gennaio è in carcere con l’accusa di aver maltrattato la nuova compagna.

Un 43enne residente a Borgo di Terzo mercoledì 21 febbraio è stato condannato a tre anni e 8 mesi per maltrattamenti in famiglia ai danni della ex e mancato versamento degli alimenti. L’uomo da gennaio è in carcere con l’accusa di aver maltrattato la nuova compagna.

I maltrattamenti verso la ex, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti nel 2019 nel paese della Bergamasca dove la coppia all’epoca viveva con i due figli. Tra le altre cose, il 43enne è accusato di aver rotto il naso all’allora compagna, di averla fatta cadere mentre era in gravidanza e di averla graffiata, oltre che ricoperta di insulti. In un’occasione la donna si era rivolta al pronto soccorso per farsi refertare.

Mercoledì in aula l’imputato s’è difeso raccontando che a un certo punto gli affari – lavorava nel mondo del catering – avevano cominciato ad andare male. Ha ammesso di aver assunto cocaina, che – per l’accusa – avrebbe contribuito ad acuire l’aggressività. Per quanto riguarda le lesioni riportate dall’allora compagna, il 43enne ha parlato di fatti accidentali capitati mentre litigavano come tutte le coppie in crisi. Gli alimenti – 400 euro al mese – a un certo punto, secondo la sua versione, erano diventati una somma difficile da corrispondere perché guadagnava al massimo 1.200 euro e aveva diverse spese, tra cui l’affitto della casa dove da novembre 2019 era andato a vivere per scongiurare la conflittualità domestica. «Ho sempre cercato di aiutare i miei figli, anche ricorrendo a prestiti – ha dichiarato al giudice -. Certe volte era mia madre che dava i soldi alla mia compagna perché io non riuscivo. Ma quando gli affari andavano bene non mi sono mai tirato indietro».

La ex aveva ritirato la querela, ma il processo è andato avanti comunque. Il pm mercoledì aveva chiesto una condanna a 4 anni e un mese; la difesa l’assoluzione. Il tribunale lo ha condannato per i maltrattamenti e i mancati versamenti, assolvendolo perché il fatto non sussiste dalle ingiurie e dalle minacce. Lui dopo la sentenza è scoppiato in lacrime.

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