Aggredita dal compagno a Casnigo, resta grave la 24enne

È grave ed è ancora in pericolo di vita la ragazza di 24 anni, di origine ucraina, accoltellata nella giornata di domenica 12 maggio dal compagno in un boschetto di Casnigo.

Lei stata ha chiamato i soccorsi, da un boschetto tra Casnigo e Leffe. Qui la giovane è stata ferita a coltellate dal fidanzato convivente, un romeno di 36 anni. Soccorsa dal 118, è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: la prognosi è ancora riservata e la ventiquattrenne resta stabilmente in pericolo di vita perché le sue condizioni si sono purtroppo aggravate nel corso della giornata di domenica. L’aggressore è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri della compagnia di Clusone e arrestato: l’accusa è di tentato omicidio.

Nelle prossime ore il trentaseienne arrestato – già noto alle forze dell’ordine e con il quale la giovane abita a Gorle – sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari: terminati i rilievi dei carabinieri, su disposizione del sostituto procuratore titolare del caso, Guido Schininà, è stato accompagnato nel carcere di via Gleno a Bergamo.

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La richiesta d’aiuto

La telefonata al «112» è arrivata alle 11,52: una chiamata concitata, di pochi attimi, nella quale la ventiquattrenne – che è residente a Gorle – ha riferito di essere ferita, chiedendo subito l’invio dei mezzi di soccorso, visto che perdeva sangue.
In codice rosso, dunque con la massima urgenza, la centrale operativa del 118 ha inviato in via Carrali, da dove proveniva la telefonata, l’automedica, due ambulanze, l’elisoccorso e anche il Soccorso alpino, visto che il luogo in cui si trovava la ventiquattrenne era indicato come impervio, in un bosco appunto. In realtà la giovane ucraina era a terra poco distante dalla strada asfaltata, vicino alla macchina con la quale lei e il fidanzato erano arrivati fin lì.

La ragazza è stata quindi trasferita con l’ambulanza fino all’elisoccorso, atterrato poco distante, e quindi portata al «Papa Giovanni» di Bergamo sempre in codice rosso (mentre il Soccorso alpino è stato fatto rientrare). A quel punto erano chiare le circostanze dell’accaduto, anche perché la stessa ucraina ha riferito ai soccorritori di essere stata accoltellata dal fidanzato, fornendone una precisa descrizione. Poco dopo, quindi, i carabinieri di Clusone e di Gandino - che erano sulle sue tracce - lo hanno trovato e arrestato. Non ha opposto resistenza.

Le accuse all’arrestato

Al fidanzato potrebbe essere contestata anche l’aggravante della premeditazione, se dovesse emergere che il coltello usato per ferire la 24enne – colpita con diversi fendenti – l’aveva portato con sé proprio con l’intenzione di aggredirla. L’arma è stata ritrovata e posta sotto sequestro.

Al vaglio anche un altro aspetto, che renderebbe ancora più grave l’accaduto e che potrebbe aggiungere un capo d’accusa all’arrestato: la ventiquattrenne potrebbe anche aver subito una violenza sessuale da parte dell’uomo. La vettura della coppia è stata posta sotto sequestro per ulteriori accertamenti.

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