Alzano piange il volontario Ravasio

IL LUTTO. Andrea aveva 84 anni, fu presidente della società di calcio Immacolata per un quarto di secolo. Martedì 10 ottobre l’addio.

La comunità di Alzano dice addio a uno dei volti storici del suo oratorio, punto di riferimento soprattutto per la società di calcio Immacolata Alzano. Domenica è morto, all’età di 84 anni, Andrea Ravasio. Lascia la moglie Adriana e i figli Luca, Mario e Nicola. Con il suo impegno nel mondo del volontariato, Ravasio era diventato un volto noto a tutti.

Allenatore di calcio

Sin da giovane si era impegnato come allenatore di calcio e per 25 anni aveva ricoperto la carica di presidente dell’Immacolata Alzano, dal 1957/58 al 1982/1983, diventando poi presidente onorario. «In quegli anni chi faceva il presidente si occupava in realtà di tutto – racconta Maurizio Mangili, altro volto storico dell’Immacolata, cresciuto sotto le ali di Ravasio –. Era lui che veniva a tracciare il campo o a pulire gli spogliatoi e che preparava i cartellini di tutti i giocatori». Aveva organizzato anche diverse manifestazioni, come il torneo degli assi per i bambini più piccoli e il torneo dei bar, nelle domeniche estive, per gli adulti.

«Era sempre disponibile e con la sua battuta pronta riusciva a fare da collante al gruppo», racconta Luca Buzzetti, attuale presidente dell’Immacolata. Nel 2010, nel corso dei festeggiamenti per il 90° di fondazione della società, Ravasio aveva ricevuto il «Discobolo d’oro», la più alta onorificenza attribuita dal Csi nazionale, «per la discrezione e sollecitudine con cui ha testimoniato i valori della proposta sportiva del Csi».

Negli ultimi anni Ravasio si era dedicato anche al servizio liturgico in basilica (dal coordinamento delle processioni al servizio all’altare), sempre con la generosità e la discrezione che lo contraddistinguevano. «Persona garbata, mite, affidabile e di grande cuore: promuovere il suo esempio è il modo migliore per ricordarlo», lo ha ricordato il sindaco Camillo Bertocchi.

Sino al giorno prima del decesso è stato presente in paese: sabato mattina, per esempio, è andato a vedere il passaggio del Giro di Lombardia. Nella notte tra sabato e domenica ha avuto delle crisi respiratorie ed è stato trasportato in ospedale, dove è morto. I funerali il 10 ottobre alle 15 in basilica.

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