Il dialetto bergamasco con ironia, addio al «Vecchio Daino» - Il video

IL LUTTO. A dare la notizia sulla sua pagina Fb il sindaco di Alzano Lombardo Camillo Bertocchi. È venuto a mancare Ezio Foresti, sagace scrittore bergamasco, per tutti «Vecchio Daino».

Tutti lo conoscono come «Vecchio Daino» e proprio un anno fa scrivevamo di lui sulle nostre pagine perché il suo libro era alla Fiera dei Librai, a Bergamo. Lutto ad Alzano Lombardo: è morto Ezio Foresti. La sua opera che aveva raccontato anche online si intitola «Bergamasco lingua viva» (Sestante, 2023) e racconta con sagacia in bergamasco i termini inglesi più usati nella quotidianità.

Riproponiamo qui la sua intervista del 2023 e lo ricordiamo così, anche per il progetto degli «Animali mitologici bergamaschi», realizzato sempre con i disegni di Emanuele Tomasi. Sempre di Foresti «Il libro del Tóne», un volume del 2020 con i suoi personaggi più noti: il muratore bergamasco Tóne, la fidanzata Bepina, il bambino Sandrì, suo nonno e il cane Mòlem, protagonisti delle vignette che quotidianamente si trovano anche nei post della pagina - seguitissima - Facebook «Animali mitologici bergamaschi», con aneddoti, proverbi, storie, detti popolari, articoli e approfondimenti, adatti sia ai lettori frettolosi sia a quelli più esigenti.

Foresti, con il suo lavoro, ha sempre tratteggiato le scene di vita quotidiana bergamasca, spiegando con ironia consuetudini e tradizioni nostrane. I personaggi sono bergamaschi doc anche per l’atteggiamento: «Sono sempre in bilico - ci aveva raccontato Foresti - tra l’amore per la natura, un’ironia genuina e ruvida, un comportamento bonariamente scorbutico e una condizione di perenne irritazione col mondo».

Vecchio Daino (Ezio Foresti) nell'intervista de L'Eco di Bergamo Incontra del 2023.

Così anche il libro «Bergamasco lingua viva» rende omaggio al dialetto orobico, mostrando come possa essere efficacemente utilizzato perfino per «tradurre» nel buon senso corrente le parole che l’italiano contemporaneo prende in prestito dall’inglese. «Quello che vogliamo trasmettere - sottolinea Foresti nell’introduzione - è soprattutto il senso di appartenenza a una terra. Magari accompagnato da un sorriso». Alla base c’è la speranza che il dialetto possa essere consegnato come «lingua viva» anche «a chi ancora non lo parla».

Un libro che propone l’uso del bergamasco in espressioni e modi di dire normalmente presi a prestito da altri idiomi come l’inglese, lo spagnolo e perfino il latino. «Potrebbe essere - aveva raccontato Foresti in una intervista a Sabrina Penteriani - una specie di piccolo prontuario utile anche per i turisti che vengono a Bergamo».

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