«La mia protesta in tenda a Milano: affitti troppo alti per le stanze degli studenti»

LA PROTESTA. Studentessa di Alzano si accampa davanti al Politecnico: «Pago 600 euro al mese per una stanza». L’assessore Franco è andato a trovarla: «Troviamo soluzioni insieme».

Faceva la pendolare ogni giorno da Alzano Lombardo a Milano per frequentare il corso di Ingegneria ambientale al Politecnico. Ha trovato anche casa a Milano, ma i prezzi sono insostenibili e allora, disperata, ha pensato di prendere una tenda e dormirci dentro, a pochi passi dal Politecnico. Di lei ha scritto giovedì 4 maggio Massimo Gramellini nella sua rubrica quotidiana sul Corriere della Sera. Così è diventata un caso nazionale.

Da martedì 2 maggio Ilaria Lamera, 23 anni, studentessa di Alzano che frequenta il quarto anno del corso di Ingegneria ambientale al Politecnico, staziona lì giorno e notte, senza paura e circondata dall’affetto dei suoi colleghi e amici, che fanno i turni per supportarla e proteggerla anche nelle ore notturne, quando cala il buio e il piazzale Leonardo da Vinci, dinanzi all’ateneo, si svuota. «Resterò qui fino a domenica 7 maggio, la polizia ha dato il via libera all’occupazione di suolo pubblico – racconta Ilaria –. Ho frequentato il liceo scientifico Leonardo da Vinci a Bergamo e poi ho deciso di intraprendere gli studi in Ingegneria a Milano. Ma, dopo aver fatto il primo anno la pendolare, non avrei mai pensato di dovermi sobbarcare spese da capogiro per vivere in affitto in questa città. Come può uno studente sostenere 700 euro al mese di affitto, spese escluse, e proseguire il suo corso di studi in modo decente? Con la didattica on line durante la fase acuta del Covid seguivo le lezioni da casa, ad Alzano. Ma ora le lezioni sono sempre in presenza. Un mese fa ho trovato una stanza a 600 euro al mese. Dico una stanza, non un intero appartamento. Un contratto transitorio di quattro mesi e quindi a luglio sarò nella stessa condizione di prima. Non si può andare avanti così, ho deciso allora di abitare in una tenda, proprio ora che una casa ce l’ho. Bisogna smuovere le coscienze dei politici e di chi parla tanto ma non risolve i problemi dei giovani. Il mio è un gesto simbolico e di pungolo a chi può e deve attivarsi per dare a tutti la possibilità di un alloggio con prezzi sostenibili. Servirebbe un tetto massimo agli affitti».

L’appoggio di studenti e rettrice

La studentessa bergamasca ha trovato supporto nei colleghi universitari di Terna Sinistrorsa, una lista studentesca del Politecnico. «Molti ragazzi che frequentano l’università si fermano a parlare con me dinanzi alla tenda. La notte c’è sempre qualcuno che fa la guardia e mi sento sicura. I miei genitori condividono la mia protesta. Sono la mia forza». Domenica 7 maggio Ilaria lascerà la tenda e tornerà nella stanza che paga a caro prezzo nelle zona dell’università. «Spero che le istituzioni, partendo da un caso personale, affrontino seriamente questa situazione. E vorrei che anche altri studenti e ragazzi si aggiungessero con le tende, anche in altre città d’Italia dove ci sono identiche problematiche, penso a Bologna, Roma e Padova. Ho ricevuto tanti messaggi di gente che non conoscevo. Mi hanno invitato a continuare a lottare, anche se c’è qualcuno che mi critica. Se ho potuto fare questo, è anche perché sono cresciuta a Bergamo, dove è predominante la filosofia del fare e non parlare».

Le reazioni istituzionali

Ieri la studentessa ha ricevuto la visita dell’assessore regionale alla Casa e Housing Sociale Paolo Franco. «Il modo migliore per intercettare le esigenze dei giovani era andare di persona ad ascoltare Ilaria – ha detto Franco -. A lei e ai suoi compagni di studi ho spiegato quello che Regione ha fatto e farà per loro, a partire dai mix abitativi. Li ho invitati in assessorato per un colloquio più istituzionale con i rappresentanti degli studenti e delle università, compresi i rettori, per cercare le soluzioni migliori».Ilaria Lamera è stata contattata al telefono anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein e ha raccolto il sostegno della rettrice del Politecnico Donatella Sciuto: «L’ho detto anche al sindaco: Milano è una città per persone anziane e ricche e ci vogliono alloggi non solo per gli studenti ma anche per chi si laurea e con lo stipendio non paga l’affitto» ha detto la rettrice. Il governo con la Legge di Bilancio ha rifinanziato il Fondo previsto destinandogli 400 milioni aggiuntivi in tre anni.Queste risorse si sommano a quelle ordinarie, per un totale di 567 milioni di euro, con le quali nei prossimi anni potranno essere realizzati circa 14mila posti letto in più per gli studenti.

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