Passione montagna e informatica, così è nato «Potatrek»

Il premio.L’idea maturata nel primo lockdown del 2020 ha vinto nella categoria «Volontariato giovanile». La giuria: competenze a disposizione del territorio.

«Potatrek è un gruppo di giovani che a partire dal periodo pandemico ha unito la propria passione per la montagna e le proprie competenze informatiche e non solo, per costruire un portale che aiutasse anche i meno esperti a conoscere i percorsi montani e a percorrerli, organizzando poi anche iniziative e attività di promozione. La giuria ha scelto di premiarli per la capacità di mettere le proprie competenze a disposizione del territorio e per il forte senso di radicamento nonostante la giovane età, incentivando la conoscenza delle bellezze che le valli bergamasche offrono e la pratica sportiva come strumento di promozione della salute». È con questa motivazione che la giuria del Premio Bergamo Terra del Volontariato ha assegnato la vittoria nella categoria «Volontariato giovanile» all’associazione Potatrek.

Potatrek è un gruppo di giovani appassionati di montagna, oggi formalmente costituito in Organizzazione di Volontariato, che si sono messi insieme per creare contenuti che rendano accessibili a tutti i percorsi sul territorio bergamasco. Tutto è nato durante il lockdown del marzo 2020, quando chiusi in casa hanno iniziato a pensare a un modo per coltivare la loro passione per la natura ma anche di sperimentare alcune competenze che stavano apprendendo nei loro percorsi formativi. Così hanno pensato di dar vita ad un sito dove pubblicare delle guide ai percorsi di montagna del nostro territorio, corredate da video e immagini che aiutassero i meno esperti nei passaggi dove avrebbero potuto perdersi. «Quando ci sono state le prime riaperture abbiamo capito che eravamo sulla strada giusta – racconta il presidente dell’associazione, Riccardo Silva -. Molte persone, non potendo muoversi su lunghe distanze e con tanti spazi ancora chiusi, iniziavano ad andare a camminare, ma stavano sempre negli stessi posti e sugli stessi sentieri perché non conoscevano il territorio. L’idea di realizzare delle guide accessibili e fruibili anche dai meno esperti avrebbe permesso loro di cimentarsi in nuovi percorsi e imparare a conoscere il territorio. Abbiamo potuto far scoprire nuove strade, il nostro territorio è ricco di bellissimi percorsi».

Un lavoro che punta soprattutto a coinvolgere altri giovani e che rappresenta una sorta di trampolino di lancio verso la montagna e la natura: «Se sei giovane e non hai avuto un familiare che ti ha portato a scoprire la montagna è difficile che tu inizi ad andarci da solo. Potatrek si propone di essere un nonno virtuale, che accompagni i giovani a scoprire le bellezze del territorio». È nato così il sito www.potatrek.com che in questi due anni si è arricchito di contenuti, e raccoglie tanti percorsi di diverse difficoltà spiegati attraverso semplici guide e completi anche di tracce GPX e mappe dei sentieri Cai.

Allo spazio online si è presto aggiunta anche l’esperienza concreta: Potatrek, infatti, propone anche esperienze in natura da vivere insieme e ha attivato collaborazioni con Cre e scuole per avvicinare i bambini alla vita in natura, tra cui un percorso di educazione civica con l’Isis Valle Seriana. Nell’ultimo periodo il gruppo ha deciso di espandere il progetto con nuove attività: «Abbiamo pensato ad una sezione dedicata alla scienza che verrà inaugurata a breve dove grazie al contributo di un esperto, Gianni Comotti, diffonderemo pillole di carattere scientifico sempre legate al nostro territorio e potenzialmente utili per gli appassionati di montagna. Perché quando si va in natura esiste anche una parte culturale oltre a quella sportiva, che è importante e utile conoscere».

L’altra novità, in uscita proprio oggi, è quella delle guide di viaggio: un blog con articoli, video e interviste che raccontano viaggi particolari e avventurosi fatti da alcuni membri del gruppo ma anche da altre persone, che possano essere d’ispirazione e utili per organizzare le tappe o lo zaino. «Abbiamo visto che con una piattaforma giovane possiamo veicolare cultura e insegnamenti di cui il nostro territorio è ricco e che spesso rimangono nascosti. La strada che continueremo a percorrere è questa».

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