Colline vitate del Soave Patrimonio Agricolo Mondiale FAO

(Arv) Venezia 24 nov. 2023  - Le Colline vitate del Soave, primo comprensorio vitivinicolo italiano ad essere riconosciuto sito GIAHS (Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale) dalla FAO sono state oggi protagoniste a Bruxelles dell’evento “FAO’s Globally Important Agricultural Heritage Systems: Preserving Agricultural Heritage for Sustainable Development”, organizzato dal Comitato Europeo delle Regioni e sostenuto dal Centro Mondiale per l’Alimentazione Urbana Sostenibile di Valencia (CEMAS). Ottengono il riconoscimento GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems) quelle zone produttive nel mondo che promuovono un’agricoltura sostenibile, lontana dai processi industriali e che conservano uno stretto legame tra paesaggio, prodotti locali, comunità rurali associate.

 

“Il riconoscimento ottenuto dalle colline del Soave è motivo di soddisfazione ed orgoglio per tutto il territorio regionale, da sempre caratterizzato da una marcata e fiera vocazione agricola. Quello del Soave è un comprensorio viticolo collinare di origine vulcanica caratterizzato dalla coltura della vite fin dall’epoca romana e dalle peculiarità organolettiche uniche. Il riconoscimento GIAHS giunge al termine di un cammino cominciato nei primi anni ‘90. I temi del paesaggio, della valorizzazione della viticoltura tradizionale, dell’esaltazione delle singole espressioni sono stati il motore portante dell’azione del Consorzio Soave che con costanza ha perseguito un metodo di fare agricoltura tradizionale ed innovativo allo stesso tempo. Tutela del paesaggio, tecniche gestionali di tipo tradizionale, conservazione dinamica, cioè sfruttamento delle tecniche per uno sviluppo sostenibile, sono stati gli assi portanti su cui ha lavorato il Consorzio. Ad essere premiato, quindi, è stato un approccio che certifica un’identità contemporaneamente storico-culturale e naturale, con le specifiche differenze di suoli, altitudini, esposizioni e condizioni climatiche”.

 

Lo afferma il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti, relatore – in qualità di componente del Comitato Europeo delle Regioni - del contributo italiano al convegno FAO.

 

“Sono stati evidenziati e tutelati i tratti distintivi del territorio, cioè la pergola veronese, il sistema delle sistemazioni idrauliche fatto di muretti a secco e terrazzamenti (riconosciuti tra l’altro dall’Unesco come patrimonio immateriale), l’appassimento e l’organizzazione sociale fatta dai 3.000 viticoltori riuniti in una cooperazione virtuosa. Il Soave ha un alto grado di integrità in termini di conservazione della destinazione agricola delle colline e la ridotta urbanizzazione nell’area collinare assicura la qualità del paesaggio. Ad essere riconosciuto, quindi, è un vero e proprio “sistema di sostenibilità”, in cui sono garantiti contemporaneamente livelli di reddito aziendale e mantenimento della qualità ambientale dell’agrosistema”, prosegue Ciambetti.

 

“In un momento caratterizzato da crisi congiunturale e da grande concorrenza, è strategico cogliere le sfide poste dai mercati che richiedono alle aziende del settore vitivinicolo una maggiore caratterizzazione del prodotto verso forme di responsabilità ambientale. Non si tratta tuttavia solo di scelte di marketing e di posizionamento: gli agricoltori oggi hanno l’opportunità di agire e di essere percepiti come guardiani della biodiversità e della conservazione, e gli stessi produttori dei siti GIAHS stanno contribuendo a cambiare il sistema alimentare per disegnare un futuro migliore. Consumare prodotti provenienti da questi territori significa anche contribuire a cambiare il sistema alimentare per ridisegnare il futuro, consegnandolo alle generazioni che verranno. Il Soave dimostra come si può rimanere competitivi grazie a cooperazione, innovazione e conservazione dell’identità del paesaggio: a Igor Gladich, Direttore del Consorzio Tutela Vini Soave vanno le mie congratulazioni per il riconoscimento”, conclude il Presidente Ciambetti.

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