CRV - Approvato a maggioranza il DEFR.

Il Portavoce dell’Opposizione, Arturo Lorenzoni, ha ringraziato il Presidente del Consiglio Ciambetti per “aver dedicato una sessione intera alla discussione del più importante documento di programmazione regionale”. “Do atto che c’è dietro un lavoro programmatorio importante da parte degli uffici, che hanno declinato bene gli obiettivi – ha osservato il Portavoce – ma manca la parte politica che rende il DEFR inefficace. È un’occasione persa per interpretare in modo positivo la situazione in essere. Ho anche apprezzato l’intervento equilibrato del Presidente della Regione Zaia, il suo saper ascoltare. Forse se sapessimo confrontarci più spesso, potremmo offrire servizi più adeguati ai cittadini. Denuncio tuttavia la scelta politica di non intervenire in determinati processi, senza guidarli ma limitandosi ad assecondarli. Una politica così premia certo nei consensi, ma non serve. Penso solo all’ambiente. Ingiustamente la mancanza di interventi da parte della Regione è stata spesso motivata dalla mancata applicazione dell’Addizionale Irpef. In realtà, ci sono molte Regioni che hanno un introito inferiore a noi e che pure portano avanti politiche attive sul fronte dei servizi. Dobbiamo ragionare in modo più laico: a nessuno piace pagare troppe tasse, ma ancora meno non avere servizi adeguati. Spendiamo troppo poco in Cultura e Ricerca, dobbiamo dare risposte adeguate alle tante persone che si trovano in difficoltà e fanno fatica ad arrivare a fine mese. In questo DEFR c’è troppa continuità con il passato e mancano scelte chiare. Serve un confronto con le migliori Regioni d’Europa e del Mondo”.

Andrea Zanoni (Pd) ha preso come riferimento “gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Nel nostro DEFR manca la valutazione degli obiettivi 13 (lotta ai cambiamenti climatici) e 14 (salvaguardia ambiente marino). Vanno contenute le emissioni dei gas alteranti. Vorremmo che si facesse di più per una viabilità ed una economia sostenibili, manca un supporto economico adeguato alle Leggi regionali in materia di promozione della cultura della legalità e per contrastare l’infiltrazione mafiosa e la criminalità organizzata. Vanno implementati gli organici degli Spisal e deve essere varato un piano straordinario per l’edilizia residenziale pubblica. Va incentivato il trasporto elettrico e garantita la sicurezza idrogeologica dei territori. Va incoraggiata la trasformazione green e la rigenerazione urbana, la riconversione energetica e quella di aree industriali dismesse: penso agli 11mila capannoni vuoti. Ci vuole più coraggio e più fondi per dare al Veneto un futuro veramente sostenibile, in grado di garantire una migliore qualità della vita. In ogni caso, credo che questo DEFR rappresenti un’occasione mancata”.

Erika Baldin (M5S), ha affermato come sia importante “che la programmazione regionale dialoghi con la strategia di sviluppo sostenibile. C’è un trinomio inscindibile: credo che non ci può essere sviluppo economico senza sostenibilità ambientale, e non ci può essere sostenibilità ambientale senza giustizia sociale. Va rinnovato il nostro modello economico potenziando i servizi pubblici: bisogna investire e non tagliare le risorse pubbliche. Troviamo i fondi necessari combattendo l’evasione fiscale, che incide direttamente sulla qualità dei nostri servizi. Dobbiamo investire sulla Legge regionale 48/2012 per contrastare la criminalità organizzata e promuovere la cultura della legalità. E invito tutti ad accogliere la nostra proposta per il salario minimo, a beneficio soprattutto di donne e giovani. La programmazione regionale deve mettere al centro la dignità delle persone più fragili. I veneti chiedono una Regione più sicura, in primis nei settori sanitario, ambientale e lavorativo. Va tutelato l’ambiente e incoraggiata la transizione verso l’economia circolare, che in futuro deve essere la normalità. Dobbiamo migliorare la gestione dei rifiuti e contenere il consumo di suolo. È opportuno dare una scossa al settore dell’edilizia grazie al super bonus, nell’ottica del trinomio spiegato prima. Garantiamo la sicurezza sul lavoro implementando gli organici degli Spisal. Dobbiamo guardare al futuro con gli occhi dei giovani: nei miei emendamenti ho raccolto alcune loro proposte. E chiedo più attenzione per i bio monitoraggi nell’area lagunare”.

Francesca Zottis (Pd) ha parlato dell’opportunità “di investire nel paesaggio, anche attraverso la piccola manutenzione quotidiana”. “La pandemia ci ha lasciato alcune paure – ha spiegato il Vicepresidente del Consiglio - ma vanno affrontati molti problemi che erano presenti anche prima: mi riferisco alle politiche attive per promuovere il lavoro giovanile, rendendo il Veneto più attrattivo e sfidante a livello europeo. Vanno create nuove opportunità di lavoro per far tornare i nostri giovani che se ne sono andati all’estero. Vorrei un Veneto più equo: penso ai nostri anziani e al ritardo della riforma delle Ipab. Dobbiamo investire di più nella rete di supporto alle donne maltrattate e per promuovere il rispetto nei confronti del genere femminile e, comunque, delle persone. Solo così potremo costruire una società sana in grado di crescere. Chiediamo più investimenti per le famiglie. E non bastano i buoni intenti per contrastare la criminalità organizzata, servono risorse adeguate. Credo che solo partendo dalle nostre fragilità potremo costruire un Veneto migliore, mettendo a frutto tutti i nostri talenti”.

Anna Maria Bigon (Pd) ha denunciato come “il Veneto sia terz’ultimo nell’assunzione di medici di base. Mancano finanziamenti adeguati per la medicina territoriale. Esiste poi il problema dei Pronto Soccorsi: va messo in sicurezza il nostro personale sanitario. Credo che 31 milioni per le Scuole Paritarie siano troppo pochi. Abbiamo proposto la gratuità dei servizi per combattere la denatalità e incoraggiare le famiglie a fare figli. Il post Covid ha incrementato i disagi psicologici di tanti nostri giovani: vanno creati spazi adeguati per loro. Le Case di riposo sono in ginocchio ma rappresentano un servizio fondamentale: servono più finanziamenti. Dobbiamo aiutare le famiglie nel pagamento delle rette per l’accoglienza nelle strutture residenziali dei loro cari. Va implementato il fondo per la non autosufficienza supportando i Comuni. Conteniamo l’inquinamento e la cementificazione, tuteliamo il territorio, che hanno riflessi sulla nostra salute ed economia”.

Al termine della discussione generale, è intervenuto l’Assessore al bilancio Calzavara, che ha replicato alle osservazioni critiche del Correlatore Camani e dei consiglieri di minoranza.

“E’ importante contestualizzare nel tempo – ha premesso l’Assessore - Il DEFR, che intreccia il programma di governo del Presidente Zaia, rappresenta un momento di transizione: al 30 giugno, quando è stato approvato, e al 30 settembre, quando è stata approvata la sua Nota di Aggiornamento, non era possibile mettere in relazione questi documenti programmatici con il PNRR. Ci sarebbe piaciuto avere idee più chiare sulle risorse disponibili, ma credo che da qui al 2022 queste si potranno concretizzare nelle varie Missioni, a iniziare da quelle più strategiche. La nostra volontà, ora, è esaminare un documento programmatico che di anno in anno si arricchisce sempre più, anche attraverso la discussione degli emendamenti: il DEFR per noi rappresenta lo strumento più adeguato per programmare il futuro”.

In dichiarazione di voto, il Capogruppo Dem Giacomo Possamai ha premesso che “non ci potrà essere un nostro voto favorevole sul DEFR in quanto manca, contrariamente a quanto avevamo richiesto, un modello originario che individui le priorità e ponga idee chiare per utilizzare le risorse del PNRR. Sarebbe servito, nei mesi precedenti, dare vita ad un Tavolo che mettesse assieme tutti i livelli istituzionali e le parti sociali per progettare assieme le linee di sviluppo per il nostro Veneto. Manca completamente, a nostro avviso, il disegno e la visione del futuro della nostra Regione”.

Il Presidente Ciambetti è intervenuto per chiarire che “la non piena correlazione con il PNRR non è un problema solo del Veneto, ma riguarda un po’ tutte le Regioni. Ci vorrà ancora tempo”.

Alberto Villanova, a nome dell’Intergruppo Lega/Liga Veneta, ha spiegato: “Noi cerchiamo di coniugare la massima efficienza con la riduzione delle spese, mettendo il meno possibile le mani in tasca ai cittadini veneti. Pensiamo ai piccoli artigiani, ai nostri commercianti, messi a dura prova dalla pandemia. Dobbiamo collaborare tutti assieme per utilizzare al meglio i fondi del PNRR: chiediamo però al Governo di fare chiarezza per poi poter intervenire”.

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