“Ringrazio e sono grato”, la forza della gratitudine sulla strada verso il successo

In una delle sue interviste più famose, il batterista Travis Barker racconta la storia dei suoi emblematici tatuaggi . Aveva fatto il primo a soli quindici anni, in segreto, semplicemente per capire cosa si provasse. Poi il secondo, il terzo, fino a non poterli più nascondere allo sguardo severo del padre. Una volta scoperto venne rimproverato aspramente dal genitore, il quale gli intimò a denti stretti che, se avesse continuato così, non sarebbe mai riuscito a trovare un lavoro come tutti gli altri. Non avrebbe avuto un piano B , se avesse fallito con la musica. Di fronte a quelle parole che avrebbero scoraggiato – o perlomeno fatto dubitare – qualsiasi adolescente, il giovane Travis non si scompone, anzi, nella sua testa si accende una lampadina: un piano B lui non lo vuole . Da quel giorno inizia a coprire il suo corpo di tatuaggi, uno dopo l’altro, e nel frattempo suona senza tregua, scala le classifiche, diventa uno dei più grandi batteristi al mondo. La sua è una storia di sangue e sudore, di determinazione e sconfitte, di fiducia piena nelle proprie capacità, che soltanto con un pizzico di incoscienza e di sana ossessione possono esprimersi in tutta la loro energia.

È la stessa determinazione ruggente che scorre tra le pagine di “Ringrazio e sono grato” , il romanzo autobiografico di Claudio Capozza , pubblicato per il Gruppo Albatros il Filo . Ripercorrendo le tappe più importanti del suo percorso di vita – squisitamente personale, oltre che lavorativo – l’autore conduce i lettori in un viaggio intimo e avvincente con schiettezza e consapevolezza. Dall’infanzia vissuta con vivacità a Torre Spaccata, un quartiere popolare nella periferia di Roma, alla realizzazione del suo “sogno americano”, Claudio Capozza offre un racconto sincero delle perdite e delle seconde opportunità, dei successi e dei fallimenti, del duro lavoro e delle intuizioni vincenti. Le sue pagine sono costantemente accompagnate da un sentimento pervasivo e ispirante di gratitudine , un tema che permea ogni pagina e ogni esperienza che ha scelto di condividere.

Claudio Capozza , classe 1973, ha attraversato nel tempo una lunga serie di trasformazioni. Da giovane movimentato a uomo adulto assertivo, da istruttore di tennis a networker, ha rivoluzionato non soltanto la sua vita, ma anche il settore del network marketing , portando il business sui social media. Il suo viaggio inizia nel 2007 con la stretta di mano con quello che diventerà presto il suo mentore: è l’inizio silenzioso della sua carriera, che tuttavia sarà inizialmente costellata di una serie di insuccessi e tante porte chiuse in faccia. Il punto di svolta arriva nel 2014, sette anni dopo il fatidico incontro: quando Capozza inizia a utilizzare i social media in modo professionale, i risultati arrivano con la forza di un uragano.

Non soltanto la scalata verso il successo imprenditoriale, ma anche e soprattutto il percorso di un uomo che non teme di mostrare le sue debolezze e fragilità, pur non cedendo mai allo sconforto. È questo, infatti, l’ingrediente segreto che l’imprenditore ha scelto di condividere con i suoi lettori: credere strenuamente nei propri sogni , anche – e soprattutto – quando si è gli unici a farlo.

La sua capacità innata di trarre il meglio da ogni situazione, mantenendo uno spirito di ottimismo e di gratitudine , lo ha spinto a realizzare questo ulteriore progetto non come un atto di autocelebrazione, ma come un viaggio di guarigione personale e un’opportunità per ispirare gli altri . “Ringrazio e sono grato” è un’opera che segue il percorso di morte e rinascita attraverso fasi di entusiasmo, consapevolezza, apprendimento, cadute e risalite. La storia di Claudio non vuole posizionarsi lontano dall’esperienza della persona comune, anzi, tende una mano ai lettori creando un ponte di condivisione. Senza mai lesinare sui fallimenti e i momenti in cui nessuno sembrava più credere nelle sue capacità, l’autore racconta una storia che potrebbe appartenere a tutti , e da cui tutti possono trarre insegnamento e ispirazione.

È il profondo senso di gratitudine che ha scelto di conservare, tenendone ogni giorno viva la fiamma, a rendere unico il racconto di Claudio Capozza. Questa tensione luminosa potrebbe sembrare difficile da preservare, soprattutto quando la vita lo mette di fronte a sfide particolarmente difficili : la prematura scomparsa della madre e le lunghe assenze del padre avrebbero potuto indurire il cuore malleabile di un ragazzo ancora molto giovane, lasciare che la disillusione prendesse il sopravvento. È invece proprio l’insegnamento della madre a condurre Claudio – ancora poco più che adolescente – sul sentiero sterrato della gratitudine, mentre è dal padre che ha appreso il senso di responsabilità e l’importanza del duro lavoro. Ogni pagina esprime la riconoscenza di ciò che la vita gli ha donato , comprese le sfide che ha affrontato. Il libro diventa così un richiamo più ampio alla gratitudine per i bivi di fronte ai quali ci mette la vita, per i momenti di incertezza e le difficoltà che fortificano, per le soddisfazioni e i fallimenti che plasmano il carattere.

Potremmo dire che “Ringrazio e sono grato” non voglia essere soltanto la storia di Claudio Capozza, ma desideri a suo modo raccontare la vita di ciascuno di noi . In qualsiasi momento possiamo scegliere di guardarci indietro e fare un bilancio, non tanto dei nostri successi e fallimenti, quanto delle occasioni che siamo stati in grado di cogliere e quelle che invece ci siamo lasciati sfuggire tra le dita. A posteriori, forse, potrà sembrarci che alcune delle decisioni che abbiamo preso per comodità o per paura possano essere ormai irreversibili, come se la nostra vita fosse già stata scritta da qualcun altro prima di noi. Il percorso descritto dall’autore vuole ribadire che siamo noi gli artefici del nostro destino , che le condizioni esterne possono senz’altro rallentare un percorso, ma che allo stesso tempo, come cantava il Maestro De André nel testo originale della Canzone del Maggio, “voi non potete fermare il vento / gli fate solo perdere tempo”.

Conoscenza , collaborazione , un pizzico di incoscienza : è qui che possiamo trovare alcuni dei capisaldi del percorso di Claudio Capozza. La strada per il successo che lui descrive non inizia con una scintilla caduta casualmente dal cielo, ma dall’attenta raccolta di rami e sterpaglie, dalla scelta del legname più asciutto e robusto, dallo sfregamento paziente della pietra focaia, fino a creare la prima fiamma con le proprie mani . Spesso però, per proteggere la fiamma dal vento non basta lo scudo del proprio corpo: al fianco di Claudio troviamo infatti Paolo Meucci , il suo mentore, e le sue “cinque perle”, Tiziana Vecchi, Claudia Boccaletti, Stefania Giaccardi, Miriam Casu e Simona Cirioni , donne che – come afferma Capozza nel suo libro – hanno portato valore a lui e al suo business, creando soluzioni e offrendo supporto e motivazione. Non bisogna dimenticare, poi, il ruolo fondamentale dei suoi figli : è per loro che l’autore non smette di sognare e di puntare in alto, come sono loro i primi destinatari dei suoi preziosi insegnamenti.

“Ringrazio e sono grato” racconta una storia che unisce, che invita ogni lettore a trovare dentro di sé la fiamma, il talento, e poi a crederci fino in fondo. Capozza ricorda in ogni pagina che la salita è dura e piena di insidie, ma che il futuro ha dei doni meravigliosi da offrirci , se solo saremo in grado di fidarci del percorso. Che i nostri obiettivi siano piccoli o grandi, quotidiani o rivoluzionari, è importante mettersi in gioco : abbiamo il potere di creare il nostro destino, un passo alla volta, con gratitudine nel cuore e determinazione nella mente.

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