AstroSamantha, sulla Stazione Spaziale un clima unico di collaborazione VIDEO

Non c’è al mondo un altro luogo più distante dalla guerra e in cui lavorare in armonia: "sulla Stazione Spaziale Internazionale c'è un clima unico di collaborazione" ed è anche per questo che " mi manca e mi mancherà” . Samantha Cristoforetti non nasconde la sua nostalgia per la vita in orbita, a quattro giorni dal suo rientro dalla missione Minerva. "Lì ritrovo una grande determinazione a mettere sempre davanti le cose che ci uniscono. È un'atmosfera che nella mia vita ho sperimentato solo sulla Iss", ha detto, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), raccontando i suoi 170 giorni della missione Minerva ai giornalisti europei, nella conferenza stampa organizzata dal Centro per l’addestramento degli astronauti dell’Esa a Colonia.

"Grazie a tutti per avermi dato l'opportunità di avere volato due volte, è stato un privilegio", sono state le sue prime parole. A salutarla c’erano il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, per il quale Minerva è stata “una missione meravigliosa" e il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, per il quale “la missione Minerva è stata un simbolo di pace" e con “un forte valore simbolico in questo momento di crisi internazionale”.

In forma perfetta, AstroSamantha ha detto di sentirsi bene, “forse anche meglio della volta scorsa, mi sembra che questa seconda volta sia tutto sia più facile”. Ha parlato anche dell’amicizia con i suoi compagni di equipaggio, come quella con il russo Oleg Artemyev, dal quale ha avuto il comando della Iss lo scorso 29 settembre e con il quale il 21 luglio aveva ha affrontato la passeggiata spaziale . “E’ molto generoso e avere affrontato insieme la passeggiata spaziale ha creato un legame molto forte”, ha detto.

Tra i ricordi più belli c’è anche la sensazione unica di essere in assenza di peso e ci sono i nuovi record che ha portato a casa , come la prima passeggiata spaziale e il primo comando della Iss per una donna astronauta europea. Sommando i 170 giorni della sua ultima missione ai 200 della missione Futura del 2014, ed è anche la seconda donna con la più lunga permanenza in orbita dopo l’americana Peggy Whitson.

Essere diventata comandante “non ha cambiato molto nelle attività quotidiane, ma nella responsabilità nel caso in cui fosse successo qualcosa di grave”. E’ stata una novità anche rientrare con un ammaraggio: “era una domanda aperta. Mi chiedevo se avrei provato nausea ad arrivare in mare, a causa delle onde, ma siamo stati fortunati. Poi è arrivata la nave di recupero, che ha continuato a muoversi e poi ancora l’elicottero. Finalmente – aggiunge – quando siamo atterrati a Jacksonville siamo stati a contatto con la terraferma.

A Colonia nei prossimi giorni l’astronauta continuerà a sottoporsi ai test di fisiologia che aiuteranno a raccogliere nuovi dati per studiare gli effetti dell’assenza di peso sull’organismo umano, ma ci sarà anche tempo per un meritato riposo : “dopo il ritmo inteso di una missione spaziale mi rilasserò e trascorrerò un po’ di tempo con la mia famiglia”. Dopodiché potrà venire in Italia, “forse all’inizio del prossimo anno”.

Tante le domande sul futuro, da un possibile volo sulla stazione spaziale cinese alla Luna. Se “la conoscenza del cinese non è ancora così buona”, andare sulla Luna “non è impossibile, è nel regno delle possibilità”, ma al momento “è nei suoi sogni, a livello personale”. E’ invece una certezza che le attività spaziale siano un fattore di "crescita economica, ricchezza e benessere", con ricadute importanti su “competenze tecnologiche, le capacità di innovazione e di crescita economica, in generale per la capacità di un Paese di rispondere alle esigenze dei cittadini".

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