Compensi più alti del 30% per chi vince finanziamenti per la ricerca

Previsto un aumento del 30% dei compensi dei ricercatori che ai aggiudicano finanziamenti per i loro progetti, cone quelli europei dei programmi Horizon e Marie Curie. E' quanto prevede il decreto-legge sul rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle Pubbliche amministrazioni, approvato il 6 aprile 2023 dal Consiglio dei ministri. La norma "è pensata per incentivare i dottori di ricerca a rimanere in Italia e, allo stesso tempo, per attrarne di nuovi dall'estero. Oggi i vincitori di Gant possono decidere di svolgere il proprio progetto di ricerca altrove, lasciando il proprio istituto di provenienza e portando con sé la dote finanziaria. L'introduzione della norma è un incentivo a restare in Italia e a richiamare ricercatori dall'estero".

Il ministro per l'Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, osserva che "Il settore della ricerca italiano è uno dei patrimoni più preziosi del nostro Paese. Possiamo contare su ricercatori e ricercatrici tra i migliori al mondo. Vogliamo che l’Italia sia per loro un Paese sempre più attrattivo e accogliente. Per questo con il Decreto-legge Pubblica amministrazione abbiamo introdotto una norma che permette alle Università e agli Enti di ricerca di aumentare fino al 30% il compenso dei ricercatori e docenti universitari vincitori di Grant. Siamo degli inventori infaticabili, lo siamo stati e lo saremo anche nel prossimo futuro. È doveroso valorizzare il grandissimo lavoro dei nostri dottori di ricerca, facendo in modo che possano esprimersi al meglio nel loro Paese”.

Il decreto prevede che il premio economico potrà essere riconosciuto dalle università e dagli enti di ricerca utilizzando parte degli stessi finanziamenti che portano in dote i ricercatori vincitori, senza oneri a carico del bilancio dello Stato.
Nel dettaglio, le modalità di erogazione della quota premiale, destinata a professori e ricercatori anche a tempo determinato, saranno stabilite con un decreto del ministero dell’Università e della Ricerca. I compensi aggiuntivi, osserva il ministero, sono riferiti al periodo di realizzazione dei progetti da cui derivano i fondi e comunque nel limite della disponibilità delle relative risorse.

"La norma - prosegue il ministero - è pensata per incentivare i dottori di ricerca a rimanere in Italia e, allo stesso tempo, per attrarne di nuovi dall’estero. Ad oggi, i ricercatori vincitori di Grant possono decidere di svolgere il proprio progetto di ricerca altrove, lasciando l’istituto di provenienza e portando con sé la dote finanziaria. Con l’introduzione della norma, invece, per la prima volta gli studiosi vincitori di Grant otterrebbero un compenso aggiuntivo fino al 30 per cento, con l’obiettivo di incentivarne la permanenza e l'arrivo in Italia"

© RIPRODUZIONE RISERVATA