Il cuore umano ha un gemello digitale

E’ pronto il primo completo cuore umano interamente digitale, una replica perfetta al servizio della medicina capace di simularne in dettaglio ogni sua funzione. E’ iHeart, un progetto europeo guidato da Alfio Quarteroni del Politecnico di Milano nell’ambito di un Advanced Grant da 2,35 milioni di euro finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca. Ne ha parlato il matematico italiano, tra i pionieri mondiali della modellazione matematica e dei cosiddetti Digital twins nell’ambito dalla conferenza europea Math 2 Product organizzata in Sicilia, a Taormina.

“Si conclude ufficialmente il progetto iHeart, il più completo e avanzato modello di cuore umano”, ha detto Quarteroni. iHeart è un cosiddetto digital twin, una replica digitale praticamente perfetta dell’organo umano e che a differenza di quanto si era riusciti a fare finora riproduce tutti i processi che avvengono nel nostro organo, da quelli relativi ai campi elettrici e la meccanica del muscolo fino alla fluido dinamica del sangue e le coronarie che alimentano continuamente l’organo. Tutti processi differenti tra loro ma strettissimamente correlati che non possono essere slegati se se ne vuole comprendere il funzionamento globale.

“Il problema di fondo nel replicare processi biologici come il cuore è che sono e saranno sempre più complessi della tua capacità di rappresentazione. Per forza di cose devi semplificare, dunque, devi capire cosa puoi trascurare, perché non puoi fare altrimenti, e cosa non puoi trascurare”, ha specificato il ricercatore italiano che nel corso della sua carriera si è dedicato a portare la modellizzazione matematica praticamente in ogni ambito: dallo sviluppo di costumi da bagno con una microstruttura capace di imitare la pelle degli squali, agli scafi di Alinghi nella coppa America oppure la previsione degli impatti e la propagazione delle onde sismiche in un terremoto.

“Con iHeart – ha concluso – ora abbiamo un modello avanzato di cuore umano capace di rispondere a ogni necessità di un medico. Al momento è stato usato per poche specifiche richieste ma l’obiettivo è che in breve tempo sia a disposizione anche su vasta scala per dare risposte personalizzate a qualsiasi richiesta di un medico che deve ad esempio operare un cuore”.

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