Il lander giapponese Slim supera la sua seconda notte lunare

Il lander giapponese Slim (Smart Lander for Investigating Moon) è riuscito a sopravvivere anche alla sua seconda notte lunare, resistendo inaspettatamente alle forti oscillazioni di temperatura: appena sveglio ha inviato nuove immagini dimostrando di essere in buone condizioni di salute, nonostante sia emerso qualche problema ad alcuni sensori di temperatura e ad alcune celle della batteria. Lo rende noto l'agenzia spaziale giapponese Jaxa con un post sulla piattaforma X.

"Abbiamo ricevuto una risposta da Slim, che confermava che il veicolo spaziale aveva superato la notte lunare per la seconda volta!", si legge nel post. "Dato che il Sole era ancora alto e l'attrezzatura era ancora calda, abbiamo scattato solo alcune foto del solito scenario con la telecamera di navigazione. Secondo i dati acquisiti, alcuni sensori di temperatura e le celle della batteria inutilizzate iniziano a funzionare male, ma la maggior parte delle funzioni sopravvissute alla prima notte lunare sono state mantenute anche dopo la seconda notte lunare!".

Dunque non smette di stupire il lander giapponese che lo scorso 19 gennaio si è reso protagonista del primo allunaggio di precisione, atterrando però in una posizione sfavorevole che non permette il normale funzionamento dei pannelli solari. Dopo due ore e mezzo di attività era stato messo in standby per risparmiare la carica residua delle batterie, nella speranza che potesse sopravvivere alla notte lunare sebbene non fosse stato progettato per resistere alle sue rigide temperature. Contro ogni pronostico, a fine febbraio Slim era riuscito a svegliarsi non appena i raggi solari avevano nuovamente illuminato i suoi pannelli solari. Lo stesso copione si è ripetuto nuovamente a marzo con il superamento della seconda notte lunare.

Questo successo inaspettato arriva a pochi giorni di distanza dal mancato risveglio dell'altro protagonista delle cronache lunari delle ultime settimane, il lander Odysseus della compagnia texana Intuitive Machines. In questo caso il veicolo americano non è riuscito a superare la sua prima notte lunare e la missione è stata dichiarata ufficialmente conclusa a una settimana dall'allunaggio avvenuto lo scorso 23 febbraio.

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