Ingv, la propagazione dell'onda nel terremoto delle Marche molto efficace

"Stiamo nella placca adriatica, in quella struttura geologica compatta, rigida, che va dal Mare Adriatico, a partire dalla Puglia, fino sotto la pianura Padana, sotto l'Appennino e arriva fino sotto le Alpi orientali, e sappiamo che trasmette molto bene l'energia elastica. Quindi quando c'è un terremoto lì, la propagazione dell'onda è molto efficace e si avverte a distanza molto grande". Così all'ANSA l'esperto dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Alessandro Amato, in merito al sisma di questa mattina davanti alle coste marchigiane di magnitudo 5.7.
"Anche io l'ho sentita a Roma, e si è sentita fino a Firenze", ma, rileva, i piccoli danni che si sono avuti localmente "sono dovuti allo scuotimento nei primi 20-30 km intorno all'epicentro. Se fosse stato più sotto la costa sarebbe stato localmente più forte".
Il sisma, spiega ancora Amato, "è generato da una faglia di compressione, un po' l'opposto di quello che avviene in Appennino dove le faglie sono di estensione. Qui invece è di avvicinamento della parte adriatica verso l'Italia, un accorciamento frontale".

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