Nei semi un termometro molecolare che regola la germinazione

Nei semi c'è un 'termometro' molecolare che rileva la temperatura ambientale per ritardare o bloccare la germinazione quando fa troppo caldo. La scoperta, che potrebbe rivelarsi utile per ottimizzare la crescita delle piante rispetto al riscaldamento globale, è pubblicata su Nature Communications da un gruppo di ricerca svizzero guidato da Luis Lopez-Molina dell'Università di Ginevra.

Lo studio si è focalizzato sui semi di Arabidopsis thaliana, una pianta della famiglia delle brassicacee che viene molto spesso usata come modello nei laboratori di ricerca. Gli studiosi ne hanno dissezionato i semi separando i loro due componenti fondamentali: l'embrione, da cui si sviluppa la piantina, e l'endosperma, il tessuto che avvolge e nutre l'embrione. In questo modo si è scoperto che l'embrione privo dell'endosperma non percepisce la temperatura esterna e non è in grado di bloccare la germinazione quando fa troppo caldo. Il 'termometro' molecolare in azione nell'endosperma è il fitocromo B, una proteina sensibile alla luce e alla temperatura che agisce frenando la crescita della pianta.

"Abbiamo scoperto che l'inibizione termica nell'Arabidopsis non è controllata in modo autonomo dall'embrione, ma è implementata dall'endosperma, rivelando una nuova funzione essenziale per questo tessuto", commenta la prima autrice dello studio, Urszula Piskurewicz dell'Università di Ginevra. "In altre parole, in assenza dell'endosperma, l'embrione nel seme non sarebbe in grado di percepire se le temperature sono troppo alte e così inizierebbe la germinazione con esiti fatali".

L'inibizione termica della germinazione "potrebbe avere un impatto sulla distribuzione delle specie e sull'agricoltura - aggiunge Luis Lopez-Molina - e questo impatto sarà ancora maggiore man mano che le temperature aumenteranno a livello globale".

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