Sequenziato il Dna di centinaia di varietà di orzo etiope

Sequenziato il Dna di centinaia di varietà di orzo etiope, un passo importante per aiutare l'agricoltura locale messa in crisi dalla crisi climatica in una regione afflitta periodicamente da gravissime carestie. A completare il sequenziamento genetico è stato il gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'Italia, con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la ricerca è pubblicata sulla rivista Global Change Biology.

Da decenni il Corno d'Africa, la vasta area che comprende Eritrea, Etiopia e Somalia, è soggetta a gravissime carestie che minacciano la sopravvivenza di decine di milioni di persone. Alle varie difficoltà geografiche e politiche si è aggiunta in questi anni la crisi climatica che sta modificando repentinamente le condizioni ambientali e mettendo in difficoltà i molti piccoli agricoltori locali. Per offrire un sostegno le ricercatrici e i ricercatori del Centro di Ricerca di Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant'Anna, insieme a scienziati etiopi, hanno riportato alla luce e misurato la diversità dell'orzo, il cereale più utilizzato in queste aree, e ne hanno studiato le caratteristiche genetiche, in particolare quelle legate all'adattamento per la coltivazione in diverse condizioni climatiche. Un lavoro che ha permesso di identificare le aree geografiche dove i raccolti saranno sempre più difficili e allo stesso tempo identificare le varietà di orzo che meglio potrebbero compensare i cambiamenti climatici.

"L'integrazione di dati genomici e climatici apre nuove opportunità per lo sviluppo di un agricoltura più resiliente", ha spiegato uno degli autori del Sant'Anna, Leonardo Caproni, e dimostra come lo spostamento di varietà tradizionali da un luogo all'altro potrebbe rispondere da subito alle necessità degli agricoltori. Un lavoro, sottolinea Matteo dell'Acqua, altro autore del Sant'Anna che "fa parte del grande impegno che la Scuola Superiore Sant'Anna mette in campo in Africa, con il programma strategico AfricaConnect per favorire uno sviluppo equo e sostenibile nel continente".

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