La sfida della auto elettrica: ecco come cambia
C’è un pesciolino rosso che tenta di dare nuova linfa all’auto del futuro. O almeno a quella che si riteneva essere la scommessa più importante per la mobilità del futuro, l’auto a guida autonoma. Il progetto, la guida senza conducente, sembra apparentemente accantonato al momento. E, a dire il vero, e stando agli ultimi risultati di report di società specializzate, non è più nemmeno fra le priorità (o interesse) dei consumatori. Invece un esperimento fatto all’Università Ben Gurion del Negev, in Israele, lo ha decisamente rilanciato, grazie al contributo di pesciolini rossi: possono guidare un veicolo a quattro ruote, se addestrati a guidare il loro acquario montato su quattro ruote. Lo possono fare semplicemente toccando il muso sul vetro per indicare la direzione da seguire. Il risultato, pubblicato sulla rivista Behavioural Brain Research, ha dimostrato che i pesci hanno la capacità di orientarsi anche in ambienti sconosciuti e molto diversi dal loro habitat naturale. Ma indica anche «la capacità di navigazione è universale e non specifica in base all’ambiente», ha spiegato Shachar Givon, ricercatore della facoltà di Scienze naturali dell’ateneo nel presentare l’esperimento.
il vero trampolino «In secondo luogo, lo studio dimostra che il pesce rosso ha la capacità cognitiva – ha sottolineato Givon - per imparare un compito complesso in un ambiente completamente diverso da quello in cui si è evoluto. Magari con qualche difficoltà iniziale, come per chiunque impari ad andare in bicicletta o a guidare un’automobile».
L’esperimento in sé molto interessante, ha però un’altra ricaduta altrettanto di estrema attualità, che proietta l’auto del futuro in quella che proprio ieri ha preso forma con l’accordo e partnership annunciati fra Stellantis e Amazon: il passaggio all’auto elettrica non comporta solo il cambiamento del tipo di motore. Anzi, oggi è forse la componente meno rilevante, dato ormai per acquisito il suo valore al passaggio all’auto verde come contributo per rispettare i parametri ambientali al 2030.
L’auto non sarà più la stessa perché sarà mangiata letteralmente dal software. Lo ha dimostrato il pesciolino rosso.
Proprio come a scuola guida, il pesciolino è stato messo alla prova su un veicolo speciale, in pratica una vaschetta trasparente piena d’acqua e montata sopra un carrellino con quattro ruote. Grazie a una telecamera, i movimenti del pesce sono stati ripresi e poi tradotti da un software in comandi per spostare il veicolo avanti, indietro, a destra o a sinistra. Per verificare che i movimenti non fossero casuali, i ricercatori hanno posizionato di fronte all’acquario un target colorato ben visibile che potesse attrarre l’attenzione dell’animale: ogni volta che il pesce lo raggiungeva, veniva ricompensato con un po’ di cibo. Dopo qualche giorno di addestramento, il pesce ha imparato a guidare il veicolo verso il bersaglio, senza farsi ingannare da altri fattori di distrazione e correggendo la traiettoria ogni volta che finiva contro il muro.
Il software quindi è l’elemento fondante della nuova industria automobilistica. Del resto il modello Tesla, alla sua nascita, era stato battezzato come l’”iPhone con le ruote”. Sotto tutti i punti di vista: gestione, elettronica, guida, infotaitment, app. In sostanza tutto coinvolgerà le fasi di sviluppo del veicolo, la costruzione di esperienze connesse a bordo delle auto.
Le scelte dei consumatori: il boom dell’elettrica
E l’auto elettrica, interamente mossa da batterie, piace sempre di più. Nel 2021 sono raddoppiate. Le Pev (Plug-in Electric Vehicle) cioè la somma delle vetture a batteria (Bev) e quelle elettriche ibride plug-in (Phev) hanno fatto un balzo del 128%, con quasi 137mila immatricolazioni. I dati diffusi da Motus-E, l’associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica, fotografano un mercato globale in Italia che ha chiuso il 2021 con 1.457.952 immatricolazioni (+5,5% sul 2020) registrando minimi storici a dicembre con solo 87.338 auto vendute (oltre il 27% in meno sull’anno precedente), mentre le elettriche hanno raggiunto una quota record di mercato del 13,5%. In particolare, l’anno scorso sono state immatricolate 67.255 auto elettriche a batteria (+107% sul 2020) e 69.499 Phev (+154%). Le auto con la spina, spiega l’associazione, raggiungono il 9,3% sul mercato totale, contro il 4,3% dell’anno precedente.
La Fiat 500E con 10.720 unità si conferma l’elettrica a batteria più venduta in Italia nel 2021, seguita dalla Smart Fortwo, dalla Renault Twingo, dalla Dacia Spring che sfila il quarto posto alla Tesla Model 3, che tuttavia è il modello elettrico leader di vendite nella ricca Svizzera l’anno scorso.
La nuova sfida delle competenze
E lungo questa strada si impone una seconda o terza nuova dimensione del sistema industriale automobilistico: le competenze tecniche necessarie, la formazione della prossima generazione di ingegneri del software automobilistico. Tecnici specializzati nel costruire un’auto in un futuro dominato da connettività e sostenibilità, in cui prevale la presenza di sensori elettronici e processori, e, appunto, del ruolo del software a cominciare dai sistemi di assistenza alla guida (in sigla Adas, Advanced Driver Assistance System). Il blocco delle forniture di microchip di questi ultimi mesi all’industria automotive, e il conseguente rallentamento, quando non vero e propria sospensione della produzione di vetture, non fa altro che ribadire quanto questo percorso sia decisamente ad uno stato avanzatissimo.
Competenze nella progettazione, competenze nella sfera marketing, competenze nella catena commerciale. Il digital automotive sta crescendo sempre più come nuovo spazio di opportunità professionali. Solo nella rete della distribuzione (le “vecchie” concessionarie) si creeranno nei prossimi tre anni e solo in Italia almeno 10mila nuovi posti di lavoro digitali. Oggi ci sono aperte in questo settore almeno 80 nuove posizioni. Secondo il nuovo report di MotorK, azienda leader nel settore Digital Automotive, si stanno cercando figure come Business intelligence developer, governance specialist, digital Crm salesfoce specialist, e-commerce manager.
Ma se si alza ancora il livello tecnologico delle aziende legate alla filiera automotive, il fabbisogno di competenze e di specialisti punta a reclutare Product manager, Ux-UI product designer, data engineer, quality assurance engineer, sviluppatori java, backend, frontend, mobile e di infrastrutture. Stanno nascendo in tutta Italia startup lanciatissime e specializzate nelle soluzione Embeded, Iot, Web e Mobile per il mondo automotive. «La collaborazione con Amazon - ha spiegato Tavares, a proposito delle competenze necessarie - è parte integrante della roadmap di crescita delle nostre capacità, basata sia sullo sviluppo di competenze interne, che su collaborazioni con i maggiori leader tecnologici». Non solo. Nell’ambito della Software Academy - recentemente annunciata da Stellantis - per l’aggiornamento e la riqualificazione di dipendenti esistenti e nuovi verrà anche avviato con Aws, la società specializzata in software e cloud di Amazon, un nuovo percorso di apprendimento globale, denominato Agile-Auto Software e Data Academy, che si concentrerà su software, dati e tecnologia cloud. Entro il 2024, Stellantis formerà le competenze tecnologiche legate ad Aws di oltre 5.000 sviluppatori e ingegneri, al fine di accelerare la sua trasformazione in un’impresa data-driven nel cloud.
Un accordo per il cloud e l’intelligenza artificiale
L’accordo Stellantis-Amazon, anzi “accordi pluriennali “ per favorire la transizione mobilità verso un futuro più efficiente, ha solo reso ancora più visibile e concreta questa strada di opportunità. Un accordo che unisce due competenze molto specificiche. Da una parte la leadership e l’innovazione di Amazon in aree come esperienza digitale, cloud computing, intelligenza artificiale (AI) e apprendimento automatico. Dall’altra, l’eccellenza ingegneristica di Stellantis e un portafoglio di 14 marchi iconici, in linea con la strategia identificata in occasione del Software Day a dicembre 2021.
Del resto le parole del Ceo Carlos Tavares, manager del gruppo automobilistico nato un anno fa dalla fusione tra Psa e Fca, non lasciano altri margini, anche perché l’annuncio è solo l’ultimo di una serie di alleanze che Stellantis ha già siglato con giganti come Google o Foxconn sul fronte tecnologico applicato al settore automotive. «Trasformare Stellantis da una casa automobilistica tradizionale, in un leader globale nello sviluppo e nell’ingegneria basati su software». Parole che ieri, rimbalzate da Las Vegas, dove è in corso l’appuntamento fieristico più importante per le novità tecnologiche, ha fatto capire che ormai l’auto del futuro non ha e non si pone più limiti. Il 1° marzo poi Stellantis, all’attesissimo investor day, presenterà la sua strategia fino al 2030, e l’attenzione è già altissima dato che l’accordo con Amazon non è l’unica partnership già chiusa. «È un periodo di cambiamento, di velocità con cui ci siamo mossi e con cui ci muoviamo - ha detto Tavares -. Siamo a piena velocità, abbiamo destinato una quota significativa di investimenti all’elettrico. Stiamo già vendendo 33 modelli di auto elettriche. La gente è consapevole che siamo una company on the move e riceviamo migliaia di curriculum, e al momento non abbiamo alcun problema ad attrarre e reclutare talenti».
Non fanno paura i costi dell’elettrificazione, «possiamo digerire l’eccesso di costi» anche perché il gruppo ha «tutto quello che serve, dobbiamo solo eseguire. Rispetto ai nostri rivali abbiamo molte opportunità di sinergie nel gruppo, abbiamo un piano solido, abbiamo la tecnologia e i partner. Siamo ben posizionati», aggiunge Tavares. Che precisa ulteriormente: formazione e sviluppo sono al centro della strategia, insieme alla creazione di valore. Una catena che nemmeno il rialzo del costo dell’energia sembra poter interrompere: «C’era da aspettarselo ma noi abbiamo una dimensione sufficiente per compensare gli aumenti dei costi».
Progettazione e sviluppo: il valore aggiunto
In questo percorso il software è quindi il nuovo grande valore aggiunto dell’auto che arriverà. E infatti a esplicitare l’autentica mutazione genetica, è stato Andy Jassy, il Ceo di Amazon. L’obiettivo è utilizzare le risorse di Aws, per gestire l’intera creazione, produzione e gestione dei software che verranno montati sulle auto del futuro: trasformerà l’esperienza di guida per i milioni di clienti che utilizzano le auto e i veicoli commerciali dei diversi brand di Stellantis. Il passaggio chiave sarà proprio il processo che coinvolgerà le fasi di sviluppo del veicolo, la costruzione di esperienze connesse a bordo delle auto e la formazione della prossima generazione di ingegneri del software automobilistico. Tutto questo avverrà anche grazie all’accordo con Amazon, grazie allo sviluppo del software per la piattaforma software Stla SmartCockpit, che sarà installato su milioni di veicoli a livello globale a partire dal 2024. La piattaforma si integrerà con la vita digitale dei clienti per creare un’esperienza personalizzata e intuitiva a bordo dei veicoli.
Le applicazioni saranno potenziate dall’intelligenza artificiale e da soluzioni cloud migliorando intrattenimento, navigazione, manutenzione del veicolo, assistenza vocale fornita da Alexa, utilizzo di piattaforme di e-commerce e servizi di pagamento. Automobili che diventano salotti, uffici o luoghi di divertimento dove acquistare di tutto. Amazon entrerà anche nelle fasi di sviluppo del veicolo, la costruzione di esperienze connesse a bordo delle auto. Insieme le due società daranno poi vita a prodotti e servizi che si integreranno con la vita digitale dei clienti, aggiungendo valore nel tempo attraverso aggiornamenti periodici software over-the-air (Ota).
Un’auto per il ceto medio: la grande sfida
«Amazon negli ultimi due decenni - ha dichiarato Andy Jassy - ha sviluppato tecnologie, competenze e una rinnovata cultura dell’innovazione con l’obiettivo di diventare leader mondiale nel cloud computing, così come nell’intelligenza artificiale e nell’apprendimento automatico. Abbiamo sfruttato la nostra esperienza per migliorare la vita dei clienti in tutto il mondo attraverso prodotti e servizi come Alexa, Kindle e Fire TV. Con Aws, inoltre, abbiamo aiutato migliaia di aziende a trasformarsi e a trasformare i loro settori di appartenenza».
Prevista poi, nell’ambito di un impegno pluriennale, l’utilizzo da parte di Stellantis di Amazon Web Services come provider cloud prescelto per le piattaforme di veicoli. Insieme, le due aziende prevedono di costruire la prossima generazione di infrastrutture abilitate dal cloud per la produzione di automobili, anche per la piattaforma Stla SmartCockpit. Stellantis prevede di migrare l’attuale pipeline di dati relativa a marchi e aree geografiche sul cloud Aws, facendo uso delle capacità avanzate di Aws per lo streaming scalabile e durevole di informazioni in tempo reale.
L’auto del futuro ha imboccato una vera e propria autostrada. Sulla quale c’è ancora una seconda sfida da vincere: le batterie di nuova generazione e materiale. Anche su questo fronte la nuova partnership ha annunciato novità. Il gruppo infatti lavorerà sempre di più su batterie più efficienti in grado di rendere le auto del futuro accessibili anche alla classe media. «Aver creato Stellantis in questo momento, ci offre margini molto superiori a quelli dei nostri competitor, poiché abbiamo grandi possibilità di sinergie con cui finanziare i piani di investimento e attrarre talenti», ha spiegato Tavares. Che ha concluso: «Nessuno vuole avere una grande tecnologia, che nessuno può comprare. Noi abbiamo la scala dimensionale, per portare le vetture elettriche alla classe media». UN fronte ulteriore sul quale si annunciano ulteriori «tonnellate e tonnellate di novità».
- Amazon-Stellantis , l’industria dell’auto mangiata dal software e da nuove competenze
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- La nuova sfida delle competenze
- Un accordo per il cloud e l’intelligenza artificiale
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- Un’auto per il ceto medio: la grande sfida