I vuoti e i pieni di Dora Budor: alla Gamec le opere dell’artista croata - Video

Tic Tac. Fino all’8 gennaio la prima mostra personale dell’artista in un’istituzione italiana. Una riflessione sulla natura originaria del quattrocentesco Monastero delle Dimesse e delle Servite che oggi ospita la Gamec.

Dora Budor riflette sul rapporto che si crea tra l’opera d’arte e l’architettura del luogo che la ospita cercando di capire come la struttura del luogo ne modifichi la percezione.

Anche per lo Spazio Zero della Gamec la Budor ha realizzato una connessione tra la sua opera e l’edificio che nel ’400 era un monastero. Per farlo ha creato un lungo corridoio, struttura utilizzata per la prima volta proprio nei monasteri per rendere più veloci ed efficienti le comunicazioni all’interno dell’edificio.

Ecco una breve spiegazione dei molteplici significati dell’opera della Budor nelle parole delle due curatrici della mostra che si intitola «Incontinent», Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni.

Tic Tac. L’artista croata Dora Budor alla Gamec. Video di Roberto Vitali

Alla Gamec che aderisce al network di videoarte Artists’ Film International, quest’ anno dedicato al tema del «Clima», potrete trovare anche un’opera del collettivo Flatform, «Quello che verrà è solo una promessa».

Nuovo allestimento anche per la sala 9 de «la Collezione Impermanente #3.0», con i lavori di Ruth Beraha - un’opera realizzata ad hoc per Gamec - Stefano Boccalini, Latifa Echakhch e Namsal Siedlecki.

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