Malore dopo tuffo, il 21enne è gravissimo
«Mi sono buttato subito per salvarlo»

Un pomeriggio di relax e divertimento si è presto trasformato in una battaglia per la vita. Si trova ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni XXIIII il ragazzo che sabato intorno alle 16, probabilmente a causa di un malore, ha rischiato l’annegamento nel lago d’Iseo, davanti al Lido Nettuno di Sarnico.

Venti i minuti in cui il suo cuore è rimasto in arresto, motivo per cui i medici hanno deciso di utilizzare l’Ecmo, un’apparecchiatura che grazie alla circolazione extracorporea permette di pulire il sangue attraverso un polmone artificiale, eliminando l’anidride carbonica e fornendogli ossigeno. Per soccorrerlo si è subito tuffato Ismail Merfou, operaio di 19 anni di Paratico, origini marocchine e nato in Italia. Nel frattempo era stata lanciata l’allerta e, fortunatamente – secondo fattore fondamentale –, è sopraggiunta l’idroambulanza dell’Opsa (Operatori Polivalenti Salvataggio in Acqua) della Croce Rossa che è di stanza poco distante, nel porto Ponecla di Predore, ed era in pattugliamento in zona.

Il ventunenne è stato quindi portato in superficie da un operatore Opsa insieme a Ismail e all’aiuto del suo amico Fabio Martinelli, 19 anni di Villongo. «In quel momento non pensavo a niente, sentivo solo l’adrenalina che mi spingeva a intervenire – racconta Ismail –. Non avrei mai lasciato che qualcuno annegasse, se ero nei paraggi e potevo dargli una mano. Non conosco questo ragazzo, ma non ho mollato sino alla fine e sono contento che si sia riusciti a riportarlo fuori dal lago».

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