Il mistero dei soldi finiti a Hong Kong
Lo sconcerto della Valle Brembana

Gli intrecci bancari dei sindaci Berera e Cattaneo, accusati di aver distratto somme dai conti della Brembo Super Ski con due bonifici occulti per «cercare investitori asiatici».

Taurus Building, 21 A/B, Hong Kong. È l’ indirizzo della Maitland Ltd, una società di consulenza a cui sarebbero finiti quasi 700 mila euro (per la precisione 698.552,62) della Brembo Super Ski (Bss). Soldi che ora costano al sindaco di Foppolo, Giuseppe Berera (ritenuto amministratore di fatto) e a quello di Valleve, Santo Cattaneo (amministratore di diritto) l’accusa di bancarotta fraudolenta.

Nel mirino due bonifici bancari sospetti. Balzano all’occhio dopo il fallimento della Brembo Super Ski (datato 24 febbraio 2017) quando gli inquirenti coordinati dal pm Gianluigi Dettori scavano nelle cause del dissesto. I curatori - riassume il gip Bianca Maria Bianchi nell’ordinanza cautelare - parlano di «gestione anti economica della società, costi fuori controllo, risultato gestionale sempre in perdita, interventi non strettamente inerenti al core business della società come quello relativo alla quota nel complesso immobiliare Belmont». In mezzo a mille difficoltà, «Berera e Cattaneo si erano attivati su più fronti per ottenere con ogni mezzo, lecito ed illecito, finanziamenti in favore della Brembo Super Ski».

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È così che, a un certo punto le indagini svelano un «rilevante esborso nei confronti della Maitland Ltd di Hong Kong, asseritamente finalizzato a ottenere un finanziamento da 12 milioni di euro». La circostanza emerge quando gli inquirenti scoprono che è falsa la fattura da 550 mila euro, apparentemente emessa dalla Graffer, presentata dalla Bss in Regione. «Sì, è falsa», ammette davanti agli inquirenti lo stesso Berera, interrogato. Sempre sotto interrogatorio, Berera agli inquirenti aveva risposto: «Si tratta di un’operazione come quella del Lussemburgo». Nel 2013, con la consulenza di una società di Lugano, Bss aveva acquistato una società di diritto lussemburghese, in seguito denominata Brembo Corporate Sa, amministratore unico Berera Giuseppe. L’operazione aveva lo scopo di «ottenere un finanziamento di 8,2 milioni di euro» ma non andò in porto. Rimasero solo i costi delle consulenze, per 81 mila euro. «Siamo parte lesa perché siamo stati truffati, anche altri clienti hanno sporto denunce», lamenta Berera, che quanto all’occultamento dell’operazione in contabilità dice: «Un po’ per l’imbarazzo, un po’ per la vergogna, non sono riuscito ad affrontare la situazione».

Poi, ci sono gli abitanti della Valle che sconcertati ora chiedono solo chiarezza e giustizia veloce per poter ripartire e «riprenderci la nostra immagine». Una commerciante: il rilancio tocca a noi. Il maestro di sci e consigliere comunale Paolo Frassoni, replicando alla provocazione di un compaesano che gli chiede conto del «suo sindaco»: «Ci ha messo qui - spiega riferendosi a Giuseppe Berera - una stazione sciistica con i fiocchi: ora basta, sono nauseato da questa situazione» aggiunge mentre due auto dei carabinieri scendono a valle. Sì, perchè qui, in molti sono convinti che Berera abbia fatto tutto per la valle senza avere dei ritorni economici personali.

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