Lucia è il regalo più prezioso
del Natale nella piccola Avolasio

Nella frazione della Valle Taleggio, in cui vivono 15 persone, è stato un Natale speciale grazie alla piccola Lucia nata il 4 agosto.

Accolta come la bambina di tutti, la bambina della grande famiglia di Avolasio. È il 4 agosto scorso, sono le 20,59. E nella piccola frazione di Vedeseta, ultimo baluardo bergamasco prima del confine con Lecco, le campane suonano a festa. È la festa della comunità - si ricorda la Madonna della neve - ma ora le campane sono tutte per Lucia. Per Avolasio è un figlio dopo 33 anni di attesa. La frazione della Valle Taleggio, lungo la strada provinciale che sale fino al Culmine di San Pietro e da qui scende in Valsassina, è sperduta tra i monti, a tre chilometri dal capoluogo. Ci sono più case che abitanti: 15 i residenti, un tempo molti di più, anche un centinaio.

A presidio sono rimaste sette famiglie, anziani e adulti. E poi loro, la famiglia giovane, Valentina Pesenti Buccella, 31 anni, originaria di Gerosa, e il marito Simone Arrigoni, 37 anni. Già la loro unione, nel 2015, e poi la decisione di restare ad abitare ad Avolasio, divennero un evento. Con loro si accendeva la speranza di rivedere un bambino nella frazione. L’ultimo era stato Mauro, nel lontano 1986, oggi zio della piccola Lucia, fratello di papà Simone.

La festa

È il 4 agosto, la frazione è parata a festa. Il parroco della Valle Taleggio, don Matteo Carrara, suona le campane e allerta tutti. Ma è un falso allarme, le aveva suonate per farle sentire ad alcuni amici. Poi c’è la futura nonna di Lucia: appena mette al telefono all’orecchio tutti lì a domandare se è arrivata la piccola… Fino alle 21, quando, nel pieno della festa, ecco la lieta notizia per Avolasio. Campane a festa. «Una nascita – dice Liviana Locatelli, 55 anni –. è un cambio di vita radicale per una famiglia ma anche per una comunità piccola come la nostra. Perché alla fine siamo una grande famiglia e abbiamo accolto Lucia come nostra figlia, come nostra nipote». Ad Avolasio è come vivere in un condominio sparso, ma di quelli dove ancora la gente ama condividere gioie e momenti tristi. «Incontriamo tutti Valentina e lei, la piccola Lucia – continua Liviana – . Mamma Valentina dice sempre di passare a trovare la bambina. Così la sentiamo sempre un po’ nostra».

«Si è fatta attendere – aggiunge Domenico Locatelli, 53 anni – ma la coincidenza con la festa della Madonna delle neve è stata bellissima, un segno di speranza per la nostra piccola comunità. Lucia era attesa da tutti, oggi è diventata la bambina, la “mascotte” del paese. Già eravamo contenti che Simone e Valentina avessero deciso di restare ad abitare nel paese, lo siamo ancora di più ora che c’è Lucia. È vero, qui i disagi ci sono e ci sono sempre stati. Una volta, per andare a scuola, i bambini partivano a piedi e facevano in inverno tre chilometri fino a Vedeseta, magari con gli zoccoli e in mezzo alla neve. Cosa ci fa restare qui quando magari potremmo andarcene? L’amore per la nostra terra. Quello che vorremmo trasmettere a Lucia. Perché anche lei, magari, quando sarà grande, resti nella sua Avolasio».

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