«Punto nascite, non voglio la chiusura»
Maroni: salvare prima quelli in montagna

«Il governo vuole chiudere tutti i punti nascita dove nascono meno di 500 bambini all’anno. Questione di costi, dice, e di sicurezza per le mamme. Io non sono d’accordo». Lo dice il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

« In Lombardia ci sono 8 punti nascita a rischio di chiusura, ma ho chiesto a Roma di non chiuderli: voglio tenerli aperti tutti, in primo luogo quelli di montagna. Costi e sicurezza non sono un problema per la Lombardia: abbiamo i conti a posto e le nostre strutture sono in grado di gestire con competenza e prontezza ogni tipo di emergenza».

Maroni continua su Facebook e il rimando è all’ospedale di San Giovanni Bianco dove la comunità continua a combattere per la non chiusura del punto nascite: «Combatterò con energia per impedire un altro colpo di mano del governo che danneggerebbe (come al solito) i cittadini lombardi».

Uno spiraglio per la riapertura del punto nascite di San Giovanni Bianco, chiuso dal 1° gennaio 2015? Difficile, perché il reparto di maternità ha interrotto l’attività da oltre un anno, non esiste più una guardia pediatrica 24 ore e gli ultimi numeri sono sicuramente bassi: anni addietro i parti si aggiravano sulle 350 unità ma nel 2014 (ultimo anno di apertura) ci furono solo 134 nascite, anche se già da mesi le mamme venivano indirizzate dai medici in altri ospedali.

Dall’autunno scorso, grazie a un decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è però possibile sia il mantenimento sia la riapertura di punti nascite con meno di 500 parti.

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