Il Vescovo: «La solidità della ripartenza
si alimenterà alla nostra solidarietà»

Monsignor Beschi ha celebrato la mattina del Primo Maggio la Messa alla Cantina Sociale Bergamasca. «La ripartenza esige una grande forza morale che non può prevedere ci siano degli scartati – ha evidenziato il Vescovo –. Oggi siamo tutti sulla stessa barca e riconosciamo nell’altro non un pericolo, ma un fratello». Stasera alle 21 la diretta del Rosario dal Santuario di Caravaggio.

«La solidità della ripartenza si alimenterà alla nostra solidarietà». Lo ha detto il Vescovo, monsignor Francesco Beschi, celebrando la mattina del Primo Maggio la Messa negli spazi esterni coperti della Cantina Sociale Bergamasca, a San Paolo d’Argon. Presenti, viste le restrizioni dovute all’emergenza coronavirus, solo i rappresentanti dell’azienda, i sindaci di San Paolo d’Argon e Montello e le rappresentanze sindacali.

Il ringraziamento iniziale del vescovo è andato a chi si è occupato della cura ai malati e di chi ha lavorato nei diversi ambiti, in queste settimane, per sostenere la vita di tutti. Il ricordo è andato anche ai tanti morti: «La morte si è portata via una generazione che ha lavorato per i fondamenti della società italiana», ha detto monsignor Beschi.

L’omelia si è concentrata sul tema della ripartenza. «La ripartenza esige una grande forza morale che non può prevedere ci siano degli scartati – ha evidenziato il Vescovo –. Oggi siamo tutti sulla stessa barca e riconosciamo nell’altro non un pericolo, ma un fratello. Nel lavoro non facciamo dell’eccellenza la giustificazione per l’esclusione sociale».

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