Aveva assistito la madre morta di Covid-19
Ivana lascia un vuoto enorme

Covid-19 Vittima Ivana Valoti, lavorava ad Alzano. Aveva accudito la madre morta pure lei per il virus il 29 febbraio. Lunedì il ricovero nel «suo» ospedale, domenica doveva essere trasferita. Le colleghe: «Difficile ripartire senza di lei»

Poco più di due settimane fa aveva visto la madre Angela morire, dopo averla accudita per giorni all’ ospedale di Seriate.

Domenica pomeriggio, anche lei stroncata dal Covid-19, è morta nel «suo» ospedale di Alzano, dove lavorava come ostetrica da anni, Ivana Valoti. Di Nembro, aveva 58 anni, da poco diventata nonna, lascia il marito Roberto, due figli e una nipotina. Una tragedia per la sua famiglia e per il reparto di ostetricia-ginecologia del «Pesenti-Fenaroli», dove Ivana era apprezzata per la sua infinita disponibilità e per le sue doti di grande lavoratrice.

«Era responsabile dell’ ambulatorio di gravidanza fisiologica -la ricorda la responsabile dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ ospedale di Alzano Silvia Von Wuster -. Era una lavoratrice instancabile, veniva in ospedale anche fuori orario, facendosi carico di tutte le donne».

«Aveva così a cuore il suo lavoro e le sue future mamme - continua la dottoressa - tanto che aveva costituito un gruppo per il sostegno all’ allattamento. Una persona che di primo approccio poteva sembrare scontrosa, invece aveva un cuore enorme e sempre una grande allegria che trasmetteva a tutti. Con lei ricordo di aver lavorato nel 1999 nell’ ospedale da campo degli alpini, a Valona, in Albania. Qui c’ erano tante donne in gravidanza da seguire, cercava di tenere su il morale a tutte con la sua allegria. E qui ad Alzano era veramente amata da tutti».

«Una straordinaria collega e una grande amica - la ricorda anche la dottoressa Gaya Bettoni - . Con lei abbiamo condiviso l’ ambulatorio per la gravidanza fisiologica, era lei l’ ostetrica di riferimento, ci teneva tantissimo. Nel suo lavoro ci metteva veramente il cuore anche con i tanti extracomunitari che venivano in ospedale».

«Una persona sempre sorridente - aggiunge la caposala Elisabetta Valoti - e una grandissima lavoratrice. Aiutava in ogni modo le donne in gravidanza, e nel nostro gruppo di lavoro ci mancherà tantissimo. Faremo veramente fatica a ripartire. In questo momento non possiamo far altro che abbracciare virtualmente tutta la famiglia. Purtroppo il virus ci ha portato via una collega e amica veramente unica».

Ivana Valoti aveva accudito la madre colpita dal virus e morta a Seriate il 29 febbraio. Si era poi messa in autoisolamento. Lunedì il ricovero ad Alzano. Domenica doveva essere trasferita al «Fatebenefratelli» di Milano. Nel pomeriggio il decesso.

La notizia della morte di Ivana è stata difficile da accettare anche per la giunta di Nembro che si è riunita, via Skype, attorno al sindaco Claudio Cancelli, in attesa, dopo due settimane chiuso in casa, di poter tornare in municipio. «Ebbene sì, quando alle 18 ci siamo guardati e ci siamo detti che anche Ivana era morta, lo sgomento e lo scoramento sono stati più forti e più intensi che mai - dice il sindaco -. Era conosciutissima, una di quelle persone che si dava sempre da fare senza mai tirarsi indietro. Con il suo animo dinamico e positivo, aiutava le neomamme che aveva conosciuto in ospedale, organizzava corsi sull’ allattamento, andava al nostro asilo nido. All’ interno della nostra comunità era un punto di riferimento sicuro e sapere che anche lei è stata sconfitta dal virus ci lascia tutti affranti».

Così la ricorda anche Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano: «Carattere forte e cuore grande. Una parola buona per tutti e soprattutto persona competente, concreta e diretta. Hai fatto nascere un’ infinità di bimbi, compreso il mio Nicolò, e sei stata il punto di riferimento per tante mamme in momenti fondamentali e difficili per una donna».

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