Nembro ricorda le 188 vittime del Covid
«Uniti nell’emergenza: nostra ricchezza»

Il sindaco Claudio Cancelli ha aperto la cerimonia al centro sportivo Saletti. Presenti un migliaio di famigliari delle vittime del coronavirus. Il nome e un rintocco di campane per ricordare chi è deceduto. Foto e video.

«Abbiamo vissuto tutto quello che stava accadendo da soli, nelle nostre case, con il senso di colpa, la rabbia, il dolore. Ora siamo qui fisicamente vicini. Ce n’era bisogno. C’è il desiderio di ricordare chi abbiamo perso, il loro valore, consapevoli del patrimonio che ci è stato lasciato. Nel momento difficile la comunità ha saputo reagire, rimanere unita. Non dobbiamo disperdere questa ricchezza». A ricordare con queste parole i tre mesi che hanno sconvolto Nembro e la Bergamasca a causa dell’epidemia di coronavirus è il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli prima della cerimonia in memoria delle 188 vittime di Covid-19.

Un migliaio circa i parenti delle vittime che si sono ritrovati al centro sportivo Saletti di Nembro per commemorare i loro defunti. Uomini e donne, papà, mamme, nonni, figli per cui non c’è stata neanche la possibilità di un ultimo saluto. Nella serata di martedì 23 giugno Nembro e tutta la Bergamasca hanno voluto così ricordarli, fare memoria, insieme. Nel grande centro sportivo una novantina di volontari hanno permesso l’ingresso ordinato di così tante persone che hanno preso posto sulle sedie opportunamente distanziate. Tra gli altri era presente il presidente della Provincia, Gianfranco Gafforelli, molti sindaci bergamaschi, la Giunta e le cariche istituzionali del Comune di Nembro.

L’arciprete don Antonio Guarnieri ha presieduto la cerimonia in ricordo delle vittime tra il 23 febbraio e il 30 aprile scorso insieme ai sacerdoti della parrocchia, quelli nativi e quelli che hanno operato in paese. Per ognuna delle 188 vittime un rintocco di campana nel raccoglimento della cerimonia: 188 nomi 188 rintocchi di campana per dire “Ecco la campana suona per te” come ha ricordato don Guarnieri.

«Ogni nome un volto, un papà, una mamma, un nonno o nonna, anche una figlia/figlio» ha ricordato don Antonio Guarnieri. «La parola di dio è speranza. È un invito a ricordare, riflettere, riprendere, ringraziare. La forza arriva dalla preghiera» ha ricordato l’arciprete di Nembro. «I nostri cari defunti sono nell’abbraccio di Dio, che non abbandona i suoi figli - ha proseguito -. Ci invita anche a rialzarci, ad essere comunità unità, che ha sperimentato tanti gesti d’amore e solidarietà». Don Guarnieri ha anche ricordato l’incontro recente con Papa Francesco che si è stupito dell’alto numero di vittime della Bergamasca e ha promesso la sua preghiera e il ricordo.

La cerimonia è trasmessa in diretta sul canale You Tube dell’oratorio di Nembro.

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