«Sognare di tornare in bici mi ha dato forza»
Agnese, una volontà inarrestabile

La conquista della ciclista di Clusone che a due mesi dall’investimento nel quale ha perso un braccio dice: «È diverso, ma bello».

«È bello, ma diverso: è come quando si beve». Agnese Romello tiene saldi i piedi per terra e non parla del vento che le sfiora la pelle, del ritrovato equilibrio che la spinge a dare di più. No, Agnese la tosta, è tornata in sella e la prima cosa che le passa per la mente da dire è: «Non è difficile, è come quando bevi tenendo in mano la borraccia».

La diciassettenne è stata sbalzata a terra, lo scorso 9 maggio, dopo un violentissimo schianto contro un suv a Parre, lei in bicicletta ad allenarsi sulle strade della Valle Seriana. Agnese, l’inarrestabile, è tornata in sella e non è un ostacolo, quell avambraccio che non c’è più: la protesi verrà in futuro, «è necessaria ma non indispensabile», sottolinea lei. Intanto, per abituarsi ai nuovi equilibri, quando inforca la sua amata bicicletta fa finta di avere la borraccia, in quella mano.

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