Meno soldi dallo Stato, più tasse per i cittadini. In estrema sintesi, è questa la fotografia che emerge dai dati resi noti dal Ministero degli Interni ed elaborati dal Dipartimento Welfare della Cisl di Bergamo. Dal 2010 al 2015, periodo cui si riferiscono i dati, i comuni della nostra provincia hanno perso mediamente il 50% dei trasferimenti dalle casse centrali. Nel 2010 alle amministrazioni bergamasche arrivavano oltre 254 milioni di euro, scesi a 128 cinque anni dopo. Nello stesso periodo sono cresciute del 32% le tasse locali. Se da un lato questo ha rappresentato un importante esborso per i cittadini, dall'altro ha consentito ai comuni di salvaguardare i servizi sociali, per i quali la spesa è scesa solo dello 0,6. La zona più penalizzata dai tagli dei trasferimenti da Roma alla terra orobica è stata l'Isola Bergamasca, che ha dovuto effettuare anche la riduzione più consistente di risorse per i servizi sociali, mentre il comune che ha sofferto meno in questo senso è stato Dalmine, che insieme a Grumello ha aumentato del 9% la spesa per il welfare, seguito dal capoluogo: a Bergamo gli investimenti per questo settore sono cresciuti del 7%. I più salassati dall'aumento delle tasse locali sono stati gli abitanti del Basso Sebino, mentre le stesse sono addirittura diminuite nell'Alta Valle Seriana.
Meno soldi dallo Stato, più tasse per i cittadini. In estrema sintesi, è questa la fotografia che emerge dai dati resi noti dal Ministero degli Interni ed elaborati dal Dipartimento Welfare della Cisl di Bergamo. Dal 2010 al 2015, periodo cui si riferiscono i dati, i comuni della nostra provincia hanno perso mediamente il 50% dei trasferimenti dalle casse centrali. Nel 2010 alle amministrazioni bergamasche arrivavano oltre 254 milioni di euro, scesi a 128 cinque anni dopo. Nello stesso periodo sono cresciute del 32% le tasse locali. Se da un lato questo ha rappresentato un importante esborso per i cittadini, dall'altro ha consentito ai comuni di salvaguardare i servizi sociali, per i quali la spesa è scesa solo dello 0,6. La zona più penalizzata dai tagli dei trasferimenti da Roma alla terra orobica è stata l'Isola Bergamasca, che ha dovuto effettuare anche la riduzione più consistente di risorse per i servizi sociali, mentre il comune che ha sofferto meno in questo senso è stato Dalmine, che insieme a Grumello ha aumentato del 9% la spesa per il welfare, seguito dal capoluogo: a Bergamo gli investimenti per questo settore sono cresciuti del 7%. I più salassati dall'aumento delle tasse locali sono stati gli abitanti del Basso Sebino, mentre le stesse sono addirittura diminuite nell'Alta Valle Seriana.