Atalanta, il guaio di Zapata/3 Gli svincolati? Ecco le regole e i nomi (ma forse è meglio lasciar fare a Gasp)

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Dalle parti di Zingonia tira una brutta aria, si teme un nuovo (lungo) stop per Duvan Zapata. Tredici minuti in campo e la sostituzione, ieri i primi esami: sospetta lesione al tendine dell’adduttore e il rischio di dover concludere la stagione con larghissimo anticipo. Dopo aver ceduto Piccoli nel mercato di gennaio, l’Atalanta si troverebbe con un solo attaccante centrale di ruolo, Luis Muriel, giocatore con caratteristiche nettamente diverse a quelle del connazionale. Un problema non da poco, sopratutto vista la possibilità di passare al 4-2-3-1 dopo la partenza di Gosens. Senza Zapata, passare a questo sistema di gioco diventerebbe piuttosto complicato, anche per questioni numeriche dovendo giocare ogni tre giorni. Come si può sopravvivere fino al termine della stagione senza il giocatore che ha trascinato i nerazzurri nel miglior girone d’andata dell’era Gasperini? Difficile dirlo.

Senza di lui, l’Atalanta ha sempre optato per un tridente leggero, ma con il modulo classico. Nella stagione 2019-2020 i nerazzurri hanno dovuto rinunciare a Zapata per quattordici partite consecutive, tra Serie A e Champions League. In quella situazione Gasperini ha deciso di mantenere il 3-4-2-1, con Muriel - fisso - al centro dell’attacco. Alle spalle Gomez, con uno tra Ilicic, Pasalic e Malinovskyi.

Un’opzione può essere attuata anche in questo girone di ritorno. Con Muriel in avanti - Mihaila sembrerebbe avere le caratteristiche giuste per fargli da riserva - e due trequartisti alle sue spalle, pescando tra Boga, Malinovskyi, Miranchuk, Pasalic e Pessina, all’occorrenza può agire in quella posizione anche Koopmeiners, come visto nella sfida giocata in emergenza contro la Lazio.

In alternativa si può puntare su uno svincolato, ma l’elenco non propone spunti particolari. L’Atalanta, prima di entrare nello specifico dei nomi, ha intanto un problema legato alla cosiddetta “Lista Serie A”: è piena, dovrebbe quindi rinunciare a uno dei giocatori attualmente in rosa. Come funziona: si possono avere massimo venticinque giocatori in rosa, esclusi gli under 21.

 

Di questi, quattro devono essere cresciuti nel proprio settore giovanile e altri quattro in un settore giovanile italiano. I nerazzurri, al momento, hanno quattro giocatori di formazione italiana (Sportiello, Pezzella, Zappacosta e Pessina) e solo uno di formazione propria (Rossi). In rosa, quindi, può avere solo ventidue giocatori (venticinque meno tre dei quattro cresciuti nel proprio vivaio) a cui si aggiungono Scalvini e Mihaila, under 21.

 

Per andare su uno svincolato, quindi, servirebbe liberare un posto, escludendo Ilicic come accaduto per la lista UEFA o Zapata nel caso dovesse restare fuori fino al termine della stagione. Sapendo che, una volta escluso uno di questi due giocatori, non potrà essere reinserito fino alla prossima sessione di mercato, quindi fino al prossimo campionato. Difficile che l’Atalanta possa puntare su uno di questi profili, ma abbiamo dato uno sguardo alla lista degli attaccanti attualmente senza contratto. C’è Diego Costa, attaccante classe 1988 che ha scritto la storia dell’Atletico Madrid. Ha vinto tantissimo: un campionato spagnolo, due campionati inglesi, un’Europa League, tre supercoppe europee. Nel girone d’andata ha vestito la maglia del Botafogo, nel campionato brasiliano, segnando cinque gol in diciannove partite. Nel calcio europeo manca da dicembre 2020. Le caratteristiche sono quelle di Duvan Zapata, ma la condizione atletica è un punto di domanda.

Un profilo particolare è quello di Isaac Mbenza, venticinquenne belga. Nella stagione 2020-2021 ha giocato in Premier League, con la maglia dell’Huddersfield Town, segnando cinque gol in trentasei partite. Poi, la scorsa estate, la scelta - economica - di trasferirsi in Qatar, prima di rescindere il contratto dopo soli sei mesi. Ha caratteristiche più simili a quelle di Muriel, è un attaccante abile nel dribbling e nello strappare in velocità.

C’è poi Graziano Pellé, che tutti conosciamo. Classe 1985, è stato in Cina dal 2016 al 2020, prima di giocare il girone di ritorno della scorsa stagione con la maglia del Parma, senza incidere: tredici presenze, un solo gol, in un campionato terminato con la retrocessione in Serie B. Per caratteristiche si può adattare, ma - di fatto - non gioca ad alti livelli dagli europei del 2016 disputati con l’Italia.

Restano altri nomi, ma di basso livello, come quello di Ze Luis, che negli ultimi mesi ha giocato nella Lokomotiv Mosca, squadra di Miranchuk, segnando però un solo gol. Oppure c’è il nordcoreano Kwong-song Han, passato anche dalla Juventus Under 21: non si hanno sue notizie dal 2020 e, considerando la provenienza, meglio non fare ulteriori domande.