Atalanta, cosa insegna questa vittoria: ogni punto andrà sudato per arrivare dove dice Gasp: a prendersi tutto

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Eh già: a questo giro conviene rassegnarsi perché andrà sudato tutto, fino all’ultimo. Non ci saranno squadre in infradito e costumino, nessuno regala nulla. Nemmeno questa Udinese, che per come aveva cominciato sembrava, lei sì, già attovagliata al pranzo pasquale. Invece se concedi qualcosa, le squadre prendono e ringraziano, anche se non hanno più obiettivi da inseguire nella stagione. Quindi non è il caso di far troppo i palati fini, e di guardare al buono che c’è: tre punti, terzo posto consolidato, le altre che non vincono tutte migliorano, nel complesso, la classifica. Per il resto, prima degli auguri di Pasqua, qualche considerazione sparpagliata si può fare.

1. La scelta tattica

Stavolta Gasp non era in emergenza: a dispetto delle dichiarazioni dei giorni scorsi, che parevano escludere un’insistenza sulla difesa a 4, il tecnico ha scelto di insistere. Approfondiremo certamente con i dati, ma a prima vista il risultato non è stato convincente come a Verona. Vale la pena insistere? Occorre mettere i vari elementi sul piatto della bilancia. Perché forse in difesa si rischia di soffrire di più, come testimoniano anche i due gol subiti (ma qui da capire quanto siano pesati i cali di concentrazione), ma poi davanti le cose girano a meraviglia. In particolare, da questo modulo pare trarre grande beneficio Malinovskyi, che ha piazzato due assist al bacio e, in generale, è parso molto più convincente di altre volte. Va aggiunta, a questa nota, una riga per Palomino. Proprio loro due, più volte al centro di qualche perplessità, sono stati forse una spanna sopra i compagni (Muriel a parte, lui è come sempre fuori concorso).

2. I nazionali e il Covid

Di sicuro non è stata una partita semplice anche per il fatto che più di mezza squadra è tornata una manciata di ore prima del match dagli impegni con le Nazionali, e tra isolamenti e ansie da Covid non c’è stato certo il lavoro ideale. Ora c’è il rush finale, e la «bolla» della squadra non verrà più deformata da impegni esterni. Bene, perché il virus non molla, e una positività improvvisa può avere un peso enorme. I dati che Corner ha pubblicato questa settimana, raccolti e analizzati da Enrico Mazza, testimoniano come l’Italia abbia subito più di altri l’impatto del virus. A questo punto non si può che confidare nella professionalità dei giocatori: non si può sgarrare mai, occorre attenzione massima, evitiamoci sgradevoli sorprese tipo Dybala e compagnia festeggiante.

3. La classifica

Gasperini ha lanciato la sua «provocazione»: vuole il secondo posto. Non che cambi molto rispetto al terzo, ma è un modo, certamente, per solleticare l’orgoglio della squadra, per allungare ancora il passo, per mettere benzina nel serbatoio delle motivazioni, andando oltre quel che si è già fatto. Per accelerare adesso, mettersi il più possibile in sicurezza e magari poter arrivare alla finale di Coppa Italia senza aver ancora il patema della qualificazione Champions da conquistare. L’allenatore non molla niente, vuole tutto: è il miglior modo, sempre, per avere il più possibile.

Detto questo, buona Pasqua a tutti dalla redazione di Corner.