Atalanta, è mancato il gol ma non solo quello (Malinovskyi rimandato). I «segnali» per il mercato

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Ce lo dirà l’analisi dei dati, con certezza. Ma è probabile che questa partita abbia portato con sé qualche primato negativo, per l’Atalanta. Quello dei tiri nello specchio della porta, per esempio. O quello degli xG prodotti. Ma non si può vincere sempre, e le partite non sono le prosecuzioni automatiche di quelle precedenti, anche se l’Atalanta ci ha abituati a vedere quasi sempre lo stesso film. Prendiamo per buono questo punto: era tutto sommato preventivabile che qualcosa in questa serie di partite sulla carta abbordabili sarebbe potuto andare più o meno storto. E per come è andato il primo tempo, questo punto si può anche accettare con un sorriso. Per punti, rapidamente, il sunto di questo pomeriggio.

1. La classifica va bene

Questo pareggio va accettato, dunque. E andrà benissimo se al punto di questa sera si aggiungeranno i tre punti nel recupero di mercoledì a Udine. Partita certamente non facile, ma forse tatticamente meno complicata di questa, che nonostante il dominio della ripresa non ha mai dato la sensazione di potersi risolvere davvero in favore dell’Atalanta. Pressione, sì, ma mai Genoa davvero in affanno. Quindi 32 punti vanno bene, ci mancherebbe.

2. Malinovskyi non convince

Non è certo «colpa» di nessuno, questo pareggio. I giocatori sono uomini e capita la giornata stellare come capita la giornata più grigia. Parliamo di Ilicic, parliamo di Zapata. La novità di giornata, rispetto alle ultime, era Malinovskyi titolare al posto di Pessina. Fuori l’uomo di equilibrio e dentro il «vice-Papu». Non bocciato, l’ucraino, forse rivedibile. Forse meglio da «arma» a partita in corso che da titolare. Perché non convince mai davvero fino in fondo. Perché dà la sensazione di cercare troppo poco la giocata semplice e troppo spesso la giocata ad alto tasso di difficoltà, quindi ad alto rischio di errore. La scelta iniziale ci stava: con un Genoa che sulla carta si sarebbe comportato dall’inizio com’è poi capitato nella ripresa, l’arma del tiro da fuori area poteva essere preziosa. Però Malinovskyi è poi stato tolto dal campo, per cercare di aumentare l’impatto offensivo della squadra e la sua arma migliore è venuta meno. Non stiamo a fare paragoni con Gomez, che non sono proponibili e ormai non sono nemmeno più sensati, data la posizione del Papu. Ma certo oggi l’Atalanta sta meglio con Pessina.

3. Il mercato sul centrocampo

Attenzione ai segnali che ha mandato Gasperini nelle ultime partite: l’utilizzo di De Paoli da interno potrebbe anche significare una sorta di richiesta alla società. D’altronde, mentre i centrali di difesa ruotano, e gli attaccanti tutto sommato anche; mentre sugli esterni ora c’è un’alternativa praticabile, la coppia de Roon-Freuler resta senza alternative: giocano sempre loro. Per cui al netto delle ovvie uscite che questo mercato ci sta offrendo (tra le quali, insistiamo, speriamo non ci sia Lammers, perché con tre competizioni da giocare potrà servire anche l’olandese), se la società potesse fare uno sforzo forse sarebbe da fare in quella zona del campo, per offrire una chance di rotazione anche al cuore e al cervello della squadra.

Ps. Urge seduta aggiuntiva di allenamento sui calci d’angolo. L’Atalanta ne ha battuti una cospicua manciata, ma mai dalla bandierina è partito un tiro minaccioso. Corti, bassi, imprecisi. E sì che i piedi buoni non mancano. Peccato, occasioni sprecate.