Atalanta, lo 0-0 fa contento solo il Napoli. Ma i nerazzurri restano favoriti per la finale (prima, però, va battuto il Torino)

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Di questo risultato può essere contento solo il Napoli. Chiudere l’andata con lo 0-0, avendo a disposizione nel ritorno oltre alla vittoria anche il pareggio con gol, per la squadra di Gattuso è un grande risultato. Perché sul campo l’Atalanta ha vinto, stravinto. Ha di fatto dominato la partita, soprattutto nel primo tempo. Il rammarico è tutto qui: nonostante il dominio non è arrivato il gol, la partita è rimasta aperta, il Napoli nel secondo tempo ha fatto quel poco meglio che è bastato per tenerla aperta, viva fino a mercoledì prossimo, quando a Bergamo la finale sarà in palio nella partita di ritorno. Il senso della partita è tutto qui: non è facile uscire imbattuti dal campo del Napoli, dove pochi mesi fa l’Atalanta non aveva letteralmente visto palla, lascia una sensazione strana riuscirci ma tornare a casa col rammarico di non aver fatto di più. E lascia ancor più rammarico essere tecnicamente largamente favoriti per il passaggio in finale, ma avere l’obbligo di vincere quasi come se si fosse perso. Qualche spunto di riflessione.

Con Romero è diverso

Ormai la difesa poggia sulla forza di Romero. Per fortuna, ma anche purtroppo. Perché è evidente la differenza di prestazioni nelle partite «con» e senza Romero. E da questo punto di vista non può crescere il rammarico - e in un certo senso anche lo sconcerto - per la vicenda del tampone. Un errore capita a tutti, ci mancherebbe. Ma forse quei tre tamponi negativi di sabato avrebbero potuto imporre un riesame del primo tampone, e di fronte all’esito negativo le autorità sanitarie sarebbero potute tornare sui loro passi, liberando Romero per la partita con la Lazio. Ormai è andata. Solo che Romero mancherà anche nella partita di ritorno, e questo è un grosso guaio.

La qualità davanti

Gasperini ha stupito abbastanza il popolo nerazzurro schierando Muriel e Zapata, insieme. L’esperimento ha funzionato: l’Atalanta ha creato tantissimo nel primo tempo. E’ mancata la finalizzazione, e forse è mancato un pizzico in più di qualità nella rifinitura. Pessina, comunque, si conferma prezioso, e Toloi ha offerto una prestazione gigantesca. Tutte ragioni che, purtroppo, non fanno che accrescere il dispiacere per questo risultato.

Il Torino, e il ritorno

Il Torino non è la peggiore delle avversarie possibili. Però sabato non potrà ripetersi quel che Gasperini ha descritto nella conferenza stampa pre-Napoli: i giocatori pensavano alla Coppa Italia. Perché i punti persi con la Lazio pesano, e vanno recuperati tassativamente con il Torino. Le altre non aspettano, e il sentiero che porta verso le prime posizioni non può farsi troppo in salita, perché poi tra tre settimane esatte la sagoma del Real Madrid, all’orizzonte, si farà parecchio ingombrante. Lo sforzo ora dev’essere massimo, e i punti vanno fatti. Anche brutti, sporchi e cattivi, anche con un 1-0 striminzito. Ma Atalanta-Torino dovrà contare nella testa dei giocatori quanto il ritorno con il Napoli. Questo è un ordine, dicono nei film: tocca a Gasp farli ragionare una partita alla volta.