L’Atalanta gioca, l’Inter vince: ma fareste cambio? Riflessioni su portieri, classifica, Real (ma prima occhio allo Spezia)

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Sì, forte l’Inter. E molto probabilmente vincerà lo scudetto. Ma alzi la mano, in fondo a questa partita, chi farebbe cambio tra le due squadre. I dati ci diranno tutto sulla partita. Quel che si può dire adesso è che l’Atalanta se l’è giocata completamente alla pari con la prima in classifica, in casa sua, gestendo buona parte del gioco. Non è arrivato il gol per la bravura di Handanovic, soprattutto. E perché i cambi, tranne Muriel, sono rimasti abbastanza ai margini della partita. Ilicic non ha inciso particolarmente, Miranchuk idem. Il pareggio sarebbe stato certamente il risultato perfetto della partita, giocata dall’Inter con la bava alla bocca, come fosse la finale dello scudetto. Non lo era, ma gli espertoni che prevedevano un’Inter quasi serena non sappiamo davvero che film immaginassero di vedere a San Siro. Vediamo rapidamente gli spunti offerti dalla notte di San Siro.

1. Sportiello c’è, chi lo toglie?

Partiamo dal tema della vigilia: Gollini o Sportiello? Gasp ha scelto Sportiello e la serenità del portiere gli ha dato ragione. Non ha dovuto effettuare parate difficilissime, ma ha gestito perfettamente tutte le situazioni. Con tranquillità, con le mani come con i piedi. A questo punto è lecito attendersi che con il Real Madrid, martedì prossimo, la porta tocchi ancora a lui. Come fu col Valencia, un anno fa. Vedremo cosa deciderà Gasperini, ma tutto lascia intendere, ormai, che andrà così.

2. La classifica, pensando allo Spezia

Cambia niente, in fondo. Peccato solo che nel turno abbiano vinto tutte le dirette avversarie, ma non è questa sconfitta a dover cambiare nulla negli obiettivi dell’Atalanta. Piuttosto, diventa delicata e molto importante la partita di venerdì sera con lo Spezia. Perché inevitabilmente la squadra vedrà già all’orizzonte lo skyline di Madrid, la trasferta più prestigiosa di questa epoca atalantina. E un’impresa che, per quanto difficilissima, non è impossibile. E anche San Siro l’ha confermato: l’Atalanta, contro squadre di altissimo livello, se la gioca senza nessun timore. Poi vince o perde, ma se la gioca. Lo Spezia diventa una partita scivolosa, per tantissimi motivi. La squadra ligure ha 6 punti di margine sulla zona salvezza: tanti, ma non tantissimi al punto da pensare che questa sia una partita

3. Quel contatto su Romero

Non sappiamo se quel contatto su Romero fosse o meno rigore: occorrerebbe rivederlo e mentre scriviamo non è stato possibile. Certo, non era una pacca sulla spalla. Occorre però di nuovo tirare le orecchie ai registi Sky, perché replay di quell’importanza vanno proposti nell’immediatezza. Siamo certi che al Var l’azione sia stata disponibile subito, altrimenti ci sarebbe molto da pensare. Fa specie, però, che una circostanza come quella, che in diretta era sembrata normalissima mentre rivista, dieci minuti dopo, è sembrata parecchio dubbia, non si sia rivista subito. Poi, ma non scadremo certo noi nel vittimismo, in questa stagione si son visti rigori concessi per molto meno. Ma pazienza, non è questo il tema portante della partita: è «solo» un dettaglio.

La sostanza è quella detta in apertura: l’Atalanta esce sconfitta da San Siro dopo aver fatto una grandissima partita e aver costretto l’Inter a giocare un calcio che sembra antico, efficace ma mai bello. Fareste cambio? Mai, e poi mai.