L’Atalanta sta tornando al calcio delle goleade e manda un messaggio alle rivali (e Bologna è servita a qualcosa)

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Se non si vince, si impara. Dicono sempre così all’Atalanta. Prima di Natale, la lezione di Bologna: partita in pugno e buttata via con una ripresa senza sugo. Dopo Natale il Sassuolo: partita in pugno e portata a casa, messa in cassaforte prima che il Sassuolo potesse capire che il secondo tempo era cominciato davvero. Se Bologna può capitare, Sassuolo è un segnale bello netto al campionato: l’Atalanta non molla niente, l’Atalanta avrà i suoi problemi ma poi sul campo resta uno spettacolo, e davvero sta recuperando il suo calcio anche senza Gomez: vedasi alla voce gol segnati, occasioni create, xG prodotti.

Ne riparleremo nella match analysis, quando saranno i numeri a dirci quanto sia a buon punto il «recupero» del calcio di Gasp, con Pessina al posto del Papu. Qui, a caldo, conta dire che De Zerbi contro l’Atalanta anche questa volta vince la prossima, e che se il Sassuolo valeva il quarto posto allora anche in questa stagione per l’Atalanta può esserci spazio in alto, in altissimo. Certo, gli equilibri potrebbero spostarsi con il mercato di gennaio, ma soldi in giro non ce n’è, e a forza di scambi è difficile che una squadra possa davvero rinforzarsi. Vedremo: intanto l’Atalanta aveva un problema - il terzo esterno - e sulla carta l’ha risolto con Maehle, che potrebbe essere certo più competitivo di Mojica, de Paoli, Piccini. I tre estivi finiranno alla voce «comparse», e se il danese si inserirà rapidamente sulle fasce avremo certamente un’Atalanta più competitiva.

Da capire quanto impatterà a medio e lungo termine l’assenza di Gomez. Ma da questo punto di vista l’Atalanta ha dato risposte fin da subito (ormai è un mese che si trascina questa vicenda...) e non c’è motivo per pensare che mentalmente le evoluzioni del «caso» potranno creare contraccolpi. Dal punto di vista tecnico, chiaro che l’Atalanta rischia di uscirne più debole. Lo diciamo di fronte a un Pessina davvero straordinario, per crescita e convinzione. Per qualità e quantità del suo lavoro, per la capacità di inserirsi, per la bravura nel realizzare un gol fondamentale, proprio sul filo di lana del primo tempo. Andare al riposo sull’1-0 dopo aver creato così tanto non sarebbe stato il massimo, mentalmente. Pessina invece ha cambiato volto al primo tempo, e di fatto ha spalancato la strada alla goleada finale.

Guardare la classifica, a questo punto, conforta parecchio. Al di là dei punti buttati via, che alla lunga compensano quelli «strappati» (capitano sempre anche quelli), diventerà fondamentale fare bottino pieno nel recupero di Udine e non lasciarne troppi per strada nei turni contro Parma, Benevento e Genoa. Sono 12 punti potenziali: occorrerà farne il più possibile perché poi il calendario non sarà così semplice e soprattutto all’orizzonte comincerà a vedersi la sagoma del Real Madrid. Finché la testa pensa solo al campionato, occorre fare il pieno, sempre. Poi vedremo il mercato, se sarà davvero così finito o se Sartori, nella scatola nera, custodisce qualche segreto dei suoi. Sorridete, comunque: il 2020 era cominciato con 5 gol, il 2021 parte con 5 gol. Vorrà dire poco, ma accontentiamoci.