I l turno pre natalizio del campionato di Serie A ha visto l’Atalanta impegnata al Dall’Ara contro il sempre più sorprendente Bologna guidato da Thiago Motta. La squadra rossoblù era reduce dal turno infrasettimanale di Coppa Italia, che l’aveva vista eliminare a domicilio l’Inter, detentrice del titolo. La partita si era trascinata ai supplementari ed era durata ben 128 minuti, che si sperava potessero pesare sulle gambe dei ragazzi di Motta, perché in quanto a convinzione invece, i rossoblù stavano benissimo. Purtroppo per i nerazzurri i rossoblù hanno tenuto bene il campo per tutti i 99 minuti giocati, ed anzi, hanno colpito l’Atalanta proprio nel finale di gara.
Ma entriamo da subito nei temi della gara, dando un’occhiata a come la squadra di Motta è arrivata a giocarsi il match clou della diciottesima giornata. Il tabellino del Bologna prima del match contro i nerazzurri descriveva una squadra in fiducia, capace di vincere sette gare in campionato (una in meno dell’Atalanta) e di subire due sole sconfitte (quattro in meno rispetto ai nerazzurri). All’apparenza una squadra molto solida, che aveva sin qui incassato solo 12 reti (terza miglior difesa del campionato), e che era stata capace di sfruttare al meglio le occasioni che gli erano capitate: 20 reti segnate e decimo attacco della Serie A. Numeri buoni se combinati tra loro, ma che erano “sottili” per quel che riguarda la produzione offensiva di una squadra che vuole puntare in alto. Inoltre la terza difesa di A per reti incassate, non si era dimostrata altrettanto solida per quel che riguardava le occasioni concesse alle avversarie, che ammontavano complessivamente a 19.55 xG. Una discrepanza rimarcata anche dagli 11 tiri concessi a partita (1.24 xGC ogni 90 minuti) e che lasciava intravedere delle possibilità per la squadra di Gasperini, che poteva contare su un Muriel in netto spolvero, sul recuperato Scamacca, e sul velocissimo Lookman , anche se il tecnico di Grugliasco ha in partenza rinunciato ai primi due.