Cremonese-Atalanta 1-1- La match analysis conferma dinamiche note: supremazia che resta sulla carta

scheda. La match analysis di Gianluca Besana

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A Cremona è andata in scena una sfida dal peso specifico notevole per l’Atalanta di Jurić, chiamata a dare una scossa al proprio percorso dopo alcune settimane segnate da prestazioni altalenanti e risultati deludenti. Al termine dei novanta minuti dello Zini è però arrivato un altro pareggio, l’ennesimo di una serie che comincia a pesare per una squadra che ambisce a restare agganciata alla zona europea. L’Atalanta era chiamata a vincere per non perdere contatto con il gruppo di testa e per ritrovare entusiasmo e sicurezza, ma anche questa volta la formazione di Jurić (che in campo aveva gran parte del blocco della scorsa annata) non è riuscita a fare la differenza. Ha mantenuto il controllo del pallone, ha provato a gestire i ritmi, ma è apparsa prevedibile e poco incisiva nell’ultimo terzo di campo, incapace di creare reali superiorità contro una Cremonese organizzata, attenta e coraggiosa. La squadra di Nicola, pur inferiore sul piano tecnico, ha compensato con ordine, compattezza e spirito di sacrificio, interpretando al meglio un piano di gara chiaro e disciplinato, fatto di blocco medio, linee corte e ripartenze veloci. Ne è scaturita una partita in cui l’Atalanta ha confermato tutti i problemi sin qui messi in mostra e spesso giustificati da assenze o tempi di adattamento. Giustificazioni ormai non più proponibili.

Le scelte iniziali hanno confermato le attese della vigilia e delineato bene l’identità con cui le due squadre hanno approcciato la gara. Jurić ha confermato il suo 3-4-2-1, ma con una novità sostanziale. L’olandese de Roon ha trovato spazio nel terzetto difensivo, sul centro-destra, soluzione già vista in corsa nelle ultime partite e utile per avere più qualità e uscita palla pulita da dietro.