Dal ko con l’ultima in Italia al trionfo con la prima del mondo: l’Atalanta, il prof. Caudano e quello studente di tanti anni fa

storia. Il nuovo racconto di Stefano Corsi

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I l catino del Bentegodi gelido di nebbia, palcoscenico di una brutta recita di comparse, sopportata minuto dopo minuto davanti al teleschermo in un sabato sera ingrato. Poi, il riscatto ascoltato alla radio, dal piccolo stadio sotto le montagne, in un martedì sera limpido, con il Piccolo principe belga a ispirare e segnare in proprio. Dopo aver perso contro l’ultima in Italia, battere la prima nel mondo. La classifica Champions si fa oro che luccica, quella di campionato ferro che arrugginisce laggiù, nei bassifondi umidi, a poco dalle acque limacciose. Il professor Caudano non vuole credere a ciò che qualcuno pure ventila: che nel pollaio nazionale a bassa visibilità i giocatori si impegnino poco, mentre nella vetrina europea sarebbero stimolati a dare il meglio, poiché sotto gli occhi di potenziali prestigiosi acquirenti.

Anche perché piazzarsi bene nel primo è il modo più sicuro per riapprodare alla seconda.

E allora?

E allora, mentre attende di vedere gli highlights della vittoria sul Chelsea, spenta la radio, ripensa a un alunno di un tempo lontano, tale Ivo Carmignani. Roba dei suoi primi anni di insegnamento, se non primissimi.