E’ iniziato maggio, e i pensieri del prof. Caudano viaggiano nel tempo: questo è «il mese» dell’Atalanta

storia. Il nuovo racconto di Stefano Corsi

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epa11361648 Atalanta players celebrate with the trophy after winning the UEFA Europa League Final soccer match of Atalanta BC against Bayer 04 Leverkusen, in Dublin, Ireland, 22 May 2024. EPA/ADAM VAUGHAN (ADAM VAUGHAN)

S ulla Langa, maggio è esploso come una immensa elargizione di luce e calore riversata dal cielo sulla terra. Il primo pomeriggio sa già di estate, con i suoi ventotto gradi e l’aria immota, che fa desiderare le ombre interne ai casali o un tuffo nel Belbo. Deve arrivare Francesco, per le lezioni estemporanee di Italiano del Novecento sostitutive di quelle di Latino alle quali teneva suo padre (peraltro, come aveva previsto il ragazzo con l’assenso del professor Caudano, Seneca, Tacito e compagnia alla fine non hanno creato alcun problema, per come latino è ridotto al liceo scientifico: tracce per la Scientifica, appunto… Un po’ di letteratura e solo testi già noti, nelle verifiche). Francesco poteva solo alle tre, orario infausto per il suo interlocutore, il quale soffre se deve rinunciare al sonnellino postprandiale. Ha perciò desinato alle 12 in punto, dormicchiato subito dopo e per le due sarebbe già pronto. Esce allora a fare quattro passi. Il primo caldo, in fondo, è più piacevole che molesto. Non sottrarglisi è dare il benvenuto ai mesi belli dell’anno. Elvio prende per la costa che affaccia sul Belbo e su San Benedetto. Con Francesco, vuole leggere proprio un po’ di Fenoglio, che a San Benedetto passò le estati dell’infanzia e poi ambientò tanti suoi racconti “del parentado e del paese”, e metterlo in contrasto con Gadda. Due prose pressoché opposte per far notare a Francesco come uomini diversi e stili diversi possano diversamente interpretare, negli stessi anni, la magica pratica del racconto, consolazione degli umani da Omero giù giù fino a noi.