Il Monza rivoluzionato (inutilmente), il calcio di Nesta: ecco il bigino che presenta la sfida dell’Atalanta

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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T roppo facile e semplicistico chiedersi “Quanta voglia avrà l’Atalanta di andare a giocare sul campo di una squadra praticamente retrocessa?”. All’U-Power Stadium, il contesto (per ambiente e avversario) sarà certamente meno surreale e imprevedibile di quanto vissuto col Lecce: il Monza di Nesta è squadra con evidenti limiti tecnici, ma dignitosa al pari almeno del resto della Serie A per applicazione e impegno. Rispetto al tutt’altro che scontato 2-0 dell’andata, cosa è cambiato nello scacchiere biancorosso?

Volti nuovi

SAMUELE BIRINDELLI – Da esterno destro a tutta fascia, persino da mezzala destra nelle sfide contro Juventus e Torino, a impedire al figlio di Alessandro di essere titolare inamovibile del Monza per la seconda Serie A consecutiva sono stati solamente un paio di stop per problematiche muscolari.

Sia con Palladino nel 2023/24 che con la coppia Nesta/Bocchetti di questa annata, il classe ’99 di Pisa si è dimostrato tutto sommato all’altezza della categoria negli 80 metri di campo inclusi tra le due aree di rigore. Se la frequenza di passo, il dinamismo e anche un certo grado di letture (l’alternanza di attacco tra binario laterale e corridoio intermedio col braccetto destro è più che soddisfacente) sono di buon livello, a mancare è la lucidità in rifinitura/finalizzazione e nella marcatura nei pressi della propria porta: se sulla prima componente agisce sicuramente un carico eccessivo - non dovrebbe competere al quinto di centrocampo, considerata la porzione di terreno di gioco da coprire, fare “la giocata di qualità” per concludere -, sulla seconda fanno la loro parte un atletismo non dominante (176 cm di altezza) e una mancata predisposizione alla copertura profonda. Il passato da esterno di centrocampo emerge spesso, e una linea difensiva deficitaria nei recuperi in extremis non lo ha certo aiutato.