Il calcio aggressivo di Zanetti e l’organizzazione di Palladino: bigino di presentazione Verona-Atalanta

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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N ei 5 principali campionati europei, solamente il Wolverhampton (2 pareggi e 11 sconfitte, a cui si è aggiunto anche lo 0-1 col Nottingham Forest nell’ultimo turno infrasettimanale) ha fatto peggio dell’Hellas Verona nelle prime 13 gare stagionali. I gialloblù di Paolo Zanetti riusciranno a invertire la rotta nell’anticipo del Bentegodi o sarà l’Atalanta a confermare il trend positivo inaugurato dalla gestione Palladino?

Uomini e strategie chiave del Verona

Anche alla luce delle assenze di pedine fondamentali come Gagliardini (squalifica), Bradaric e Serdar (infortunio), non è escluso che l’ultimatum comunicato a Paolo Zanetti in settimana provochi una rivoluzione “disperata” di uomini e strategie: perso per perso, il mister ex Empoli e Venezia potrebbe almeno dire di averle provate tutte... Basandosi invece su quello che si è visto dell’Hellas dalla 1° alla 13° giornata, gli scaligeri opporranno all’Atalanta un 3-5-2 estremamente diretto in fase d’attacco e con aggressività alterna in fase di non possesso, punito anche oltre i propri demeriti in diverse sfide disputate sin qui (contro Cremonese, Sassuolo, Cagliari, Parma e Genoa, i punti raccolti potevano essere molti di più!). A non cambiare, nonostante l’ennesima rivoluzione estiva, è la predisposizione del Verona ad attaccare il più rapidamente possibile la profondità, senza volontà di una costruzione ragionata per abbassare gradualmente il baricentro avversario. A prescindere da chi sia scelto dal 1’ come riferimento centrale più avanzato tra Mosquera, Orban o Sarr, potrà cambiare il tipo di servizio offerto (palla alta per Mosquera o Sarr, taglialinee sul piede o sul corpo per Orban), non è prevista una protezione prolungata della sfera per far risalire organicamente la squadra.