L a parola chiave è Brommapojkarna, «i ragazzi di Bromma», sobborgo di Stoccolma: uno dei vivai calcistici più floridi d’Europa che conta su qualcosa come 250 squadre. È qui che Viktor Gyokeres, classe 1998, origini ungheresi, tira i primi calci al pallone prima nelle giovanili poi dal 2015 in prima squadra. Prima tappa di un lungo viaggio e diverse squadre per arrivare alla consacrazione a 26 anni, non giovanissimo. In un’intervista a Gianluca Di Marzio, Erik Nathorst, direttore del vivaio dell’If Brommapojkarna non usa giri di parole: «Viktor è una macchina, non lo puoi fermare. È arrivato qui a 15 anni grazie a un bel lavoro di scouting: era un mostro dal punto di vista fisico, nessuno riusciva a buttarlo per terra. Lui è un tipo di giocatore alla Haaland: sa segnare in ogni modo. Vuole fare gol, punto e basta. In Portogallo se ne sono accorti, eccome: domenica contro l’Arouca ha segnato la sua 33ª rete (una su rigore all’Atalanta a Lisbona nel girone) in 37 partite tra varie competizioni, una media mostruosa. Quando esulta incrocia le mani davanti alla bocca ma non ha mai spiegato il motivo: ha promesso di rivelarlo quando lo Sporting vincerà un trofeo. Il campionato va benissimo, grazie, l’Europa può attendere.
Ed è sempre nell’If cche un altro talento svedese fa tutta la sua carriera dai 6 anni in su fino a quando l’Atalanta non lo porta a Zingonia: Dejan Kulusevski, ora al Tottenham in Premier. Dove dalla prossima stagione lo raggiungerà l’ennesimo prodotto di quella cantera: Lucas Bergvall, centrocampista, 18 anni. La squadra è fortissima nelle giovanili ma abbastanza instabile ad alti livelli, sale e scende. L’ultimo campionato di Allsvenskan (la massima serie) si è salvata ai playoff, ma nella sua storia c’è anche un passaggio in Europa League edizione 2014-15, qualificazione conquistata grazie alla coppa disciplina: dopo aver superato due preliminari si è andata a schiantare con il Torino.
Se «Kulu» e Bergvall sono due fantasisti, Gyokeres è semplicemente un bomber, uno che fin da giovanissimo ha sempre vissuto solo e soltanto per il goal. A 17 anni è nella rosa dei grandi in seconda serie: parte dalla panchina e non segna mai in una squadra che finisce ultima, ma la stagione 2016 (in Svezia si gioca da aprile a novembre) è quella della svolta. Nella Ettan Norra (la terza serie) gioca 19 partite e realizza 7 reti fondamentali per la risalita nella categoria superiore, dove l’anno dopo di goal ne fa 13. Un campionato strepitoso che vede il ritorno della squadra in massima serie: due promozioni di fila dopo altrettante retrocessioni. Sulla panchina c’è una vecchia gloria del calcio scandinavo, Olof Mellberg (una stagione anche nella Juve) che qualche contatto nella Premier dove ha giocato 7 anni con l’Aston Villa ce l’ha: tempo zero e il ragazzo è già sui taccuini di diversi club.