L’Atalanta esonera Juric. Il prof. Caudano (grazie a Manzoni) resiste alla tentazione della rivincita: «L’avevo detto io...»

storia. Il nuovo racconto di Stefano Corsi

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S cambio su whatsapp. “Elvio, è sabato e questa settimana non ti si è più visto. Ti eclissi dopo uno 0-3 contro il Sassuolo? E sì che alla fine te l’hanno esonerato, il tuo Juric!”. “No, Claudio. Non sto tanto bene, ma tornerò a far colazione da te, anche perché, a casa da solo, non ho freni, con i biscotti artigianali della panetteria della piazza”. Claudio molla la presa. Sa che è inutile pungolare oltre il suo ombroso amico: se sparisce, sparisce, e non c’è verso. Ma nella mente complicata del professor Caudano la sparizione ha un motivo preciso. Non ama vincere. E lui, con la cacciata di Juric, ha vinto, visto che al bar si era guadagnato il titolo di “vedova di Gasperini” e visto che fin da giugno aveva sottolineato l’infelicità del cambio, con quella fulminante sintesi secondo cui a Bergamo avevano lasciato andare alla Roma il miglior tecnico della storia atalantina per prendere il peggiore di quella romanista. Potrebbe passare all’incasso, ora. Ma non lo fa. Non gliene importa nulla, ora che Gasp è primo con una rosa mediocre e l’Atalanta annaspa oltre la metà classifica con una rosa competitiva. Lo scorso anno, nella stessa settimana, i nerazzurri erano secondi e la Roma affondava. A tecnici invertiti. Potrebbe andare al bar e farlo notare.