Ogni partita una storia. Anno 77/78, il Milan sogna la sua stella, l’Atalanta va in B (e qui c’è il festival dei rigori)

storia. La storia di Dino Nikpalj

Lettura 4 min.

E ra ottobre pure quella volta, domenica 22 per la precisione, e anche allora il Milan era a caccia di una stella, la prima, quella del decimo scudetto. Era il Milan di Albertosi, Maldera, Capello e di un giovine libero che Nils Liedholm aveva scaraventato in campo l’aprile prima in quel di Verona a 18 anni non ancora compiuti (questione di giorni, in verità…), tal Franco Baresi di Travagliato, Brescia. Una stella inseguita da un’altra Verona, quella fatale del 1973 quando il decimo titolo per i rossoneri sembrava già in cassaforte fino allo scioccante 5-3. In verità quella stagione pure l’Atalanta ebbe un finale choc, bruciando 5 punti di vantaggio sulla terzultima, il Vicenza, nelle ultime tre giornate e riuscendo a farsi superare dai berici proprio nell’atto finale e finire in B per la differenza reti. Una per la precisione, una soltanto, ma a far saltare il piatto era stata determinante proprio la sconfitta a San Siro con i rossoneri, un 9-3 che resta ancora la partita con il maggior numero di goal segnati in Italia. Il Milan che ora ha 19 scudetti - e che nell’aprile 2024 si è dovuto pure gustare lo spettacolo di un’Inter che ha conquistato titolo con 5 giornate d’anticipo, seconda stella e derby tutto in una volta - in quella domenica di fine ottobre a Bergamo era ancora fermo a quota 9, l’ultimo datato 1968, dieci anni prima. E la cosa era ormai diventata un autentico incubo, anche perché la stella la Juve l’aveva conquistata addirittura nel 1958 (e nel 1982 arriverà pure la seconda) e l’Inter nel 1966. La stagione 1977-78 sembrava quella buona, almeno all’inizio: 16 punti nelle prime 10 partite e primo posto conquistato, ma poi alla giornata numero 12 era arrivato l’aggancio della Juve, complice il pareggio dei rossoneri proprio a Bergamo in un match giocato l’ultimo dell’anno a spalti straboccanti. Da lì in avanti la Vecchia Signora aveva messo la freccia per vincere poi il campionato davanti alla rivelazione Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, il solito Toro di Pulici&Graziani e appunto un delusissimo Milan. L’Atalanta dal canto suo si era salvata tranquillamente, accarezzando persino il sogno di una clamorosa qualificazione europea dopo la vittoria 1-0 a San Siro nel match di ritorno con i rossoneri: peccato però che nelle tre successive partite fossero arrivate altrettante sconfitte.