D a gennaio si trova nel punto più geograficamente distante da dove, nel lontano 1974, era cominciata la sua carriera nel mondo del pallone, prima da calciatore e poi da dirigente. Carlo Osti è a Palermo, dove ha preso il posto di Morgan De Sanctis come direttore sportivo dei rosanero, dal 2022 di proprietà del City Football Group, la holding dello sceicco Mansur che conta 10 squadre con in testa il Manchester City. Nell’operazione ha perso il posto anche un’altra vecchia conoscenza nerazzurra, Giulio Migliaccio che ricopriva il ruolo di international scout e lavorava con De Sanctis dai tempi della Salernitana. Osti è nato a Vittorio Veneto, provincia di Treviso, nel gennaio 1958 e i suoi primi passi li ha mossi nel Conegliano. Molto precoci, va detto: nel 1974 a 16 anni debutta già in serie D e come difensore si fa subito notare. E qui la vicenda comincia ad intrecciarsi con quella dell’Udinese attraverso due personaggi-chiave per la storia del club friulano: Teofilo Sanson e Franco Dal Cin. Il primo ha iniziato nel dopoguerra a Torino con un carretto di gelati per arrivare poi a fondare un autentico impero nel settore, ma è stato anche un grande uomo di sport. Nel ciclismo innanzitutto dando il nome alla squadra che aveva come leader Francesco Moser e come fornitore di bici (e componenti vari) la vicentina Campagnolo, tuttora tra i leader del settore. Ma anche nel calcio ha lasciato il segno, sempre in coppia con Del Cin, modesta carriera da calciatore ma dirigente con un grande fiuto: sua l’operazione del primo stadio di proprietà in Italia, quello di Reggio Emilia teatro anche del ritorno dell’Atalanta in Europa, anno di grazia 2017. I due cominciano a lavorare in squadra nel 1971 e nel giro di due anni (ri)portano il Clodiasottomarina (squadra di Chioggia) in C. Nel frattempo Sanson compra pure il Conegliano che milita in serie D con l’obiettivo di valorizzare il vivaio che nel giro di pochi anni diventa uno dei più rilevanti del Paese: tra i suoi primi pezzi pregiati c’è proprio Osti che nel 1976 passa armi e bagagli in quel di Udine perché Sanson approfitta della trasformazione in spa per comprarsi pure il club bianconero. Del Cin lo segue pari pari, ça va sans dire. In squadra c’è anche un giovin Giovanni Sartori, ma pure Beppe Corti ed Elio Gustinetti. A fine stagione le partite giocate sono solo 4 con i friulani che mancano la serie B per 4 punti: tra i cadetti ci finisce invece la Cremonese di Bodini, Finardi, Prandelli e Mondonico, con Angeleri in panca.