Ogni partita, una storia. Quel giorno di Napoli-Atalanta, il giorno di Mattia Caldara

scheda. La storia di Dino Nikpalj

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E ra un sabato sera pure quella volta, la prima stagione dell’era Gasperini, quella che si concluderà con un incredibile quarto posto che però ai tempi voleva dire “solo” Europa League. Ma per quella banda di giovani senza freni sembrava già un risultato incredibile, per i tifosi persino di più, l’Europa che torna a fare capolino all’orizzonte dopo 26 anni d’attesa, da quello sfortunatissimo quarto di finale fratricida con l’Inter. Quel sabato 26 febbraio 2017 tutta l’Italia calcistica scoprì l’immenso talento di un giovane di Scanzorosciate, Mattia Caldara, 23 anni ancora da compiere, faccia e modi da bravo ragazzo, una carriera luminosa davanti. Fa male pensare che si sia chiusa la scorsa settimana proprio alla vigilia di un’altra partita dell’Atalanta a Napoli, sempre di sabato sera. In serie A Caldara ci era già stato, un passaggio molto rapido, direttamente da capitano della Primavera nerazzurra. L’ultima giornata del campionato 2013-14 a Catania, Colantuono lo manda in campo nella ripresa al posto di Brivio: “Un sogno che si è realizzato, come penso tutti i bambini, anche io quando ho cominciato a giocare speravo di arrivare un giorno a giocare in A” spiega. A maggior ragione per uno che si è fatto tutta la trafila delle giovanili nerazzurre e che prima di calcare il prato del “Cibali” viene consigliato nientemeno che da Lionel Scaloni, futuro ct dell’Argentina di Messi campione del mondo: “Mi ha detto di giocare tranquillo”.