Stavolta non c’è l’Atalanta nella storia del prof. Caudano (e c’è da capirlo)

storia. Il racconto di Stefano Corsi

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A rchivieranno presto le indagini e nessuno andrà a “Chi l’ha visto”, per cercare il professor Elvio Caudano, ordinario di Italiano e Latino presso il Liceo “Leonardo da Vinci” di Jesi. Sparito in un imprecisato giorno di inizio settembre dell’anno 2023. Ultima sua apparizione: a una riunione del Dipartimento di Lettere di mercoledì 6. Dove, secondo suo costume, non ha pronunciato parola. Da anni è nota la sua avversione a test d’ingresso e prove comuni, argomento della seduta; avversione dalla quale, per logica e coerenza, discende il suo rifiuto a collaborare alla preparazione dei test e delle prove medesime. Ma nulla è accaduto di particolare: le colleghe ragionavano e si sono poi divise in sottogruppi di lavoro, il buon Elvio ha ascoltato la prima fase e poi, durante la seconda, si è inabissato in un saggio di Mengaldo sulle fonti di Montale fino alla Bufera. Illacrimato e apparentemente tranquillo. Giovedì non c’era scuola. Venerdì 8, al Collegio docenti, il professor Caudano non si è presentato. Quasi nessuno se ne è accorto, solo il vicepreside, a mattinata conclusa, al controllo firme. Ma non ha ritenuto di avvertire il preside, per non creare inutili fastidi al collega, cui in fondo vuole bene e di cui crede di comprendere le sempre più vaste malinconie. Il problema è che l’anno scolastico inizierà martedì e neppure allora di Caudano ci sarà traccia.