A inizio settimana si è concluso l’iter stagionale del calcio giovanile italiano, almeno per quello che concerne le formazioni di Serie A e B, con la vittoria dell’Inter nella finale U15. Dopo la gioia grande dello Scudetto U16 giunto nel 2024/25, la bacheca di Zingonia stavolta è rimasta vuota. Poco male, sotto questo punto di vista, anche perché le valutazioni di un percorso e del modus operandi nei vivai devono (o forse è meglio dire dovrebbero) andare oltre la mera conquista del risultato nell’immediato. Va sottolineato, però, come la stagione dell’Atalanta a livello di under sia stata, a parte qualche eccezione, non del tutto soddisfacente. Dare valutazioni da fuori su una tematica delicata come questa, peraltro priva dell’attenzione mediatica del grande calcio a fare da contorno, non è mai facile. In certi momenti può risultare quasi offensivo nei confronti degli addetti ai lavori, soprattutto se si parla di persone pluridecorate e di livello come quelle in dote a Zingonia, a partire da Roberto Samaden, giunto dall’Inter due estati fa. Resta, però, evidente il fatto che qualcosa non è andato per il verso giusto, nell’ultimo periodo. Da questo discorso va tolto ovviamente il complesso dell’U15, partita non benissimo ma poi apparsa coriacea e combattiva in partite molto difficili, su tutte la difficilissima semifinale superata ai danni di una Juventus di alto livello e foriera di molti azzurrini. Malissimo è andata l’U16, nonostante un allenatore di livello come Gambirasio e un gruppo sulla carta interessante, che ha avuto un calo abbastanza inspiegabile. L’U17 non ha centrato nemmeno i playoff, finendo dietro – con tutto il dovuto rispetto -a Cagliari, Monza e Cremonese. Distantissime le milanesi, che hanno viaggiato a circa quindici punti “più in là” nonostante la stagione regolare consti di sole 26 partite. Addirittura quindicesima su diciotto nel girone la U18, categoria forse da ripensare anche dall’intero sistema come utilità: sembra un contenitore pieno di ragazzi intristiti dal fatto di non essere riusciti a passare in Primavera, almeno stando a una prima vista superficiale.