Come si spiega l’Atalanta/8 Lo stadio di proprietà resta unico (o quasi) in Italia, nonostante le frenate sulla nuova Sud

scheda.

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D ove eravamo rimasti? Esattamente all’articolo di un anno fa, ma con un’Europa in meno davanti. Il che poteva anche essere un vantaggio dal mero punto di vista dei cantieri, anche se la soluzione individuata dai progettisti per realizzare la nuova curva Sud e nel frattempo salvaguardare il settore ospiti indispensabile per avere l’ok dell’Uefa era di quelle modello capra&cavoli.

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Fatto sta che i lavori di restyling del Gewiss Stadium sono fermi da un anno e mezzo abbondante e così sarà per un altro anno ancora: la nuova tribuna di viale Giulio Cesare, ora Rinascimento, è stata inaugurata (seppure senza pubblico per le limitazioni del covid) in occasione del match con il Cagliari. Non quello perso 2-1 con espulsione di Musso in libera (in ogni senso) uscita della stagione appena conclusa, quello prima, il 4 ottobre 2020: un 5-2 con show del tridente dei sogni Gomez-Muriel-Zapata e rete (persino) di Lammers. Già, per capire bene a che punto siamo rimasti, le danze le guidava ancora il Papu che faceva bailare tutti. Per farla breve, l’ultimo pezzo del Gewiss Stadium rimesso a nuovo risale a settembre del 2020, poi è iniziata un’altra partita, quella della revisione dell’accordo tra Atalanta e Comune di Bergamo, proprietario fino al 2017 del vetusto (since 1928) impianto. Il covid prima, con l’incertezza continua su regole e capienze che si è di fatto protratta per la quasi totalità della stagione appena terminata, l’impennata delle materie prime poi ha calato una pesante cappa d’incertezza sul futuro del Gewiss Stadium. O meglio, sulla tempistica della trasformazione dell’ultimo pezzo mancante, la curva Sud (o Morosini) con annesso parcheggio sotterraneo. Il che ha aggiunto problemi a problemi.