Europa League, tutti i conti. Atalanta, il fascino c’è, ma che dolori per gli incassi: non c’è confronto con la Champions

scheda.

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E ra il 26 settembre 2008 quando il Comitato Esecutivo dell’Uefa approvò il cambio di nome della Coppa Uefa, ribattezzata Europa League a partire dalla stagione 2009/10. Il formato invece era già stato modificato con l’edizione 2004/05, la prima con la fase a girone al posto dei turni esclusivamente ad eliminazione diretta. Ai tempi però ciascun girone era composto da 5 squadre ed erano previste solo partite di andata: ciascun club giocava quindi 4 incontri, 2 in casa e altrettanti in trasferta. Le migliori 3 andavano ai sedicesimi di finale, dove incontravano le 8 squadre giunte terze nei gironi di Champions League.

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Con l’Europa League cambiò anche la fase a gironi perché gli 8 gruppi da 5 squadre furono rimpiazzati da 12 gruppi da 4 formazioni ciascuna e inoltre furono introdotte pure le partite di ritorno: in tal modo il numero minimo di partite per squadra salì da 4 a 6, mentre si riducevano da 3 a 2 le promosse ai sedicesimi di finale. Secondo Michel Platini, ai tempi presidente dell’Uefa: «Questi cambiamenti miglioreranno questa storica competizione, che è molto importante per l’Uefa e per il calcio europeo perché offre ad un numero maggiore di tifosi, giocatori e club le emozioni di un torneo continentale. Il nuovo formato darà all’Europa League non nuovo slancio».