D a anni nel nostro Paese si discute l’ipotesi di ridurre a 18 le squadre della Serie A. Diminuire il numero delle partite da giocare si tradurrebbe in una salvaguardia della salute dei calciatori. Farlo comporterebbe però anche l’accettazione di minori diritti tv perché il numero delle partite trasmesse scenderebbe da 380 a 306.
Di conseguenza avremmo un calo dei ricavi dell’intero sistema e di conseguenza delle singole società calcistiche. In direzione opposta va invece la riforma della Champions League che porterà ad un aumento delle sfide tra i club, così da garantire un incremento dei ricavi televisivi e commerciali che l’Uefa spartirà tra le partecipanti. Questa filosofia si scontra con quanto accade negli Stati Uniti, come dimostra la classifica 2021 di Forbes dei 50 club sportivi che valgono di più al mondo: quelli calcistici sono appena 9, altrettanti sono quelli di basket, 6 hanno a che fare con il baseball, la cui stagione regolare prevede 162 partite per squadra, mentre più della metà, 26, sono franchigie di football americano.